Reja: «Se il centrocampo fa filtro
con il nostro trio sono dolori per tutti»

Edy Reja ha due motivi per festeggiare il successo sul Carpi. «Anche questa è andata e piuttosto bene. Ieri era il compleanno dell’Atalanta, la settimana scorsa era toccato a me. Era una partita che mi faceva un po’ paura e a buon diritto: nei primi cinque minuti l’abbiamo affrontata con troppa leggerezza. Potevamo beccare gol e non è successo, poi s’è messo tutto a nostro favore».

Grazie soprattutto ai tre davanti che «incutono timore a tutti: Maxi sa giocare tra le linee come sulla fascia, Pinilla sa puntare la porta come pochi, Gomez ha corsa e tecnica. Se il centrocampo fa filtro, con questo trio sono dolori per tutti».

Il settimo posto fa sorridere il tecnico: «La classifica è buona e le gare sono sempre state interpretate nel modo giusto, anche se qualche errore qua e là l’abbiamo commesso. Spero sempre che possiamo giocare sempre con questa intensità, perché la qualità non manca di certo. Da qui fino alla fine del campionato voglio una squadra equilibrata, con la stessa concentrazione nell’arco dei novanta minuti».

Il tecnico del Carpi, Giuseppe Sannino, non cerca alibi: «Alla prima difficoltà nostra ci siamo seduti. Puoi sbagliare il modo ma l’atteggiamento no. Il nostro dna deve essere di arrivare per primi sui palloni e oggi tutto ciò non si è visto. Meglio sbagliare adesso però, almeno sappiamo dove intervenire per correggere il tiro. In nottata dobbiamo pensare tutti a ciò che siamo e a ciò che vorremmo diventare. Per raggiungere l’obiettivo della salvezza bisogna lavorare, lavorare e ancora lavorare».

Il buon inizio si è rivelato purtroppo un fuoco di paglia. «Giocare bene i primi dieci minuti evidentemente non basta. Lunedì ripartiamo cogli allenamenti e prepariamo al meglio la partita con il Bologna, che sarà già importante. Oggi abbiamo giocato a tre e a quattro dietro, passando da due a tre davanti. Però non contano i numeri e gli schemi, ma i principi e la conoscenza dei nostri mezzi».

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