Ruggeri: «Siamo pronti, l’Atalanta non ha paura»

«Ma è difficile dire chi è la squadra favorita: è come giocare un terno al lotto Adesso serve una buona condizione psicologica e un arbitro all’altezza»

Sabato, subito dopo la conclusione di Roma-Atalanta e Bologna-Reggina, Ivan Ruggeri e Lillo Foti hanno polemizzato a distanza. Tema della discussione (eufemismo), il presunto scarso impegno da parte dei rossoblù al Dall’Ara e dei giallorossi all’Olimpico. Domenica, in diretta su Rairadio, anziché smorzare i toni, i due presidenti hanno rincarato la dose. Ieri, a 48 ore dalla prima sfida salvezza, Ruggeri ha cercato di riportare un po’ di calma nell’ambiente, non prima di avere precisato che lui, nei giorni scorsi, ha attaccato per difendere l’Atalanta («abbiamo subito più torti che favori») e si è difeso per non fare - parole sue - la figura del fesso.

«Ho letto le ultime dichiarazioni di Foti - dice il numero uno nerazzurro - e il mio commento è molto semplice: battute fuori posto e di cattivo gusto. Secondo il presidente della Reggina io sarei nervoso e poco tranquillo perché ho paura di perdere: vi assicuro che sono molto tranquillo e non ho affatto paura».

Scusi presidente, ma quando lei e Foti vi vedete alle riunioni di Lega, litigate come state facendo in questi giorni?

«Guardi, in Lega non ho mai avuto problemi di nessun tipo. Un conto è litigare, un altro è discutere. Forse il problema è che io ho gli occhi per vedere e così dico sempre quello che penso e la cosa può risultare scomoda a qualcuno. Di solito la verità fa male...».

Foti dice più o meno le stesse cose.

«Benissimo. Allora facciamo così: io dico che in casa con la Reggina ci è stato negato un rigore evidente, mentre contro il Torino non ci è stato convalidato un gol regolare. Adesso vorrei che qualcuno mi dicesse che ho visto male».

La polemica a distanza, però, è nata per le accuse reciproche sullo scarso impegno degli avversari che avete affrontato nelle ultime giornate.

«Io ho detto che dalla Juventus mi sarei aspettato di più, ma non ho tirato in ballo il Bologna. Dopo avere visto la registrazione della partita del Dall’Ara, le mie perplessità sono sull’operato dell’arbitro».

E sulla storia del Nord e del Sud?

«Sono sei mesi che picchiano su questo tasto. Ho letto e sentito dire che se retrocede la Reggina, la serie A non avrà più squadre del Sud. E allora? Alla fine deve andare in B chi lo merita, anche l’Atalanta se volete, ma questo deve avvenire in modo regolare».

Insomma questa storia del Sud non le piace, eppure state cercando di modificare i campionati proprio per salvare il calcio del Meridione.

«Dico semplicemente che andare allo spareggio con la Reggina e continuare a sentir dire che il Sud deve restare in serie A, non mi fa piacere».

Non pensa che questa atmosfera finisca per avvelenare troppo gli animi?

«Infatti, sarebbe ora di smetterla e pensare solo alle due partite. Mi auguro che in A ci resti la squadra più brava e, se vogliamo, anche più fortunata».

Più fortunata?

«In una doppia sfida spareggio tra due formazioni che si equivalgono, ci vuole anche un pizzico di fortuna».

Lei è convinto che Atalanta e Reggina siano sullo stesso piano?

«Dopo 34 partite abbiamo gli stessi punti e gli stessi problemi, quindi non vedo differenze. L’unica cosa che stona, e lo dice la classifica, è che a 38 punti ci sono anche Modena ed Empoli».

Non accetta l’idea della classifica avulsa?

«Assolutamente. È una regola che va rispettata, ma io, da tempo, mi sto battendo per i playout. Sarebbe la soluzione più giusta».

Parliamo dello spareggio Atalanta-Reggina?

«Cosa volete che vi dica? Non c’è una squadra favorita e come tutti gli spareggi sarà un terno al lotto. Adesso conta molto la tranquillità: chi sopporterà meglio lo stress, alla fine avrà la meglio».

La qualità dunque non c’entra?

«Atalanta e Reggina hanno finito con gli stessi punti e se anche ci fosse una differenza sul piano tecnico, adesso la condizione psicologica diventa determinante».

Ma lei se lo aspettava un epilogo così?

«Non certo all’inizio della stagione e alla fine del girone di andata. Nelle ultime giornate ho iniziato ad avere questo timore, anche se fino all’ultima giornata ho sempre sperato nella salvezza».

Un punto in più e l’Atalanta si sarebbe salvata: a bocce ferme quale sconfitta non riesce a mandare giù?

«Quella di Brescia e la più recente di Perugia. Sì, capisco che recriminare su un 3-0 può far sorridere, allora diciamo che il ko in Umbria non riesco proprio a digerirlo. Avessimo pareggiato alla vigilia di Pasqua, e si poteva, oggi saremmo tutti in vacanza».

Se dovesse andare male?

«Preferisco non pensarci, anche se ho letto delle cose che non mi hanno certo fatto piacere».

A cosa si riferisce?

«Qualcuno ha già stabilito che se l’Atalanta va in serie B, Ruggeri deve vendere. Sa cosa rispondo? Io vendo quando voglio io. E in ogni caso sono sempre qui che aspetto qualcuno più bravo di me e che abbia i soldi per comperare l’Atalanta. Da quando sono presidente credo di avere fatto il mio dovere fino in fondo. Certo, avrò anche commesso degli errori, ma ho sempre agito in buona fede».

Allora non vogliamo ipotizzare il futuro dell’Atalanta in serie A o in serie B?

«Prima giochiamo queste due partite, poi ci sarà tutto il tempo per lavorare e fare le cose per bene».

L’arbitro sarà una componente importante dello spareggio: chi vorrebbe trovare a Reggio?

«Arbitri bravi ci sono, l’importante è che i designatori inseriscano nella griglia del sorteggio solo quelli all’altezza».

Possibile che non ha preferenze?

«Preferenze ne ho, ma non ritengo sia giusto fare dei nomi».

Collina è tra i graditi?

«È serio, preparato e di lui ci si può fidare. Non a caso è il migliore al Mondo».

In una stagione poco entusiasmante, i tifosi non vi hanno mai abbandonato.

«I tifosi sono gli unici che hanno raggiunto la salvezza con grande anticipo. Mi dispiace che debbano soffrire per altre due partite: speriamo che la squadra sia in grado di ripagarli».

Non crede che uno spareggio del genere penalizzi molto i sostenitori?

«Andare a Reggio Calabria di giovedì non è certo facile, ma sono sicuro che l’Atalanta non sarà sola. Poi domenica mi auguro che il Comunale sia tutto nerazzurro...».

Ma lei condivide la formula dello spareggio con andata e ritorno?

«No, avrei preferito una partita secca in campo neutro, ma questo è un dettaglio. Non posso certo contestare tutto. Ce ne sono di cose che non vanno bene in questo mondo del calcio...».

(28/05/2003)

Su L’ECO DI BERGAMO del 28/05/2003)

© RIPRODUZIONE RISERVATA