Saudati ha ripreso a correre: «Torno in campo a febbraio»

E’ passato più di un anno dal quello sfortunato scontro con Peruzzi. Luca Saudati da allora vive un incubo, fatto di operazioni, riabilitazioni e tantissima attesa. Lo scorso 3 novembre 2002 Saudati si era rotto tibia e perone della gamba destra. Le difficoltà di ricalcificazione del perone (problema spesso ricorrente in simili infortuni) hanno prolungato ancor di più l’attesa e oggi, a distanza di oltre un anno dall’incidente, il bomber milanese dell’Atalanta sta ancora lavorando per tornare ad essere un giocatore a tutti gli effetti.

Saudati ora è a Montecatini per la riabilitazione e non vede l’ora di poter riprendere a fare il calciatore. «La voglia è tanta, lo so - ammette - ma in questo momento preferisco concentrarmi sulla fase di recupero».

Come sta procedendo la riabilitazione?

«Bene. I miglioramenti ci sono e già questo è importante. Adesso ho qualche problema al ginocchio, perché quando mi sono operato per togliere il chiodo, lo scorso 30 settembre, si è infiammata la cicatrice. Però per il resto, il lavoro procede bene. Al mattino lavoro in palestra sul potenziamento delle gambe e sul tono muscolare. Nel pomeriggio da un paio di giorni ho ripreso a correre in maniera leggera».

A quando il primo contatto col pallone?

«Non penso manchi molto tempo. Adesso sento ancora un po’ di dolore, ma al ginocchio, non dove ho subito la frattura e questo è già positivo. Tra una settimana dovrei cominciare a intensificare la corsa e se tutto andrà bene, tra un mese conto di cominciare a lavorare con la palla. A gennaio-febbraio dovrei essere pronto a tornare in campo».

Settimana prossima verrà a Bergamo per un controllo. Poi quando tornerà?

«Sicuramente prima di Natale. Mi troverò con la società, discuteremo di tante cose e poi vedremo cosa fare, quali sono i suoi programmi».

Si dice che a gennaio lei potrebbe anche venir ceduto. È vero?

«Non lo so e non voglio fare previsioni. Ho ancora 3 anni e mezzo di contratto con l’Atalanta. Io sono a disposizione, deciderà la società cosa sarà meglio fare. Se vorrà tenermi, io sarò ben lieto di mettermi a disposizione di Mandorlini e cercherò di dare il massimo. Se riterrà più opportuno cedermi, mi adeguerò. Lascio alla società ogni decisione».

(13/11/2003)

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