Sci, Sofia Goggia scivola e cade
La campionessa salterà la prova di sabato

Durante la discesa di venerdì 24 a Bansko ha riportato una lieve contusione alla gamba e alla caviglia. La situazione verrà rivalutata in vista del super-G di domenica 26.

La bergamasca Sofia Goggia, caduta venerdì 24 gennaio nel corso della prima discesa femminile di Bansko, in Bulgaria, è stata sottoposta a una radiografia e a una risonanza magnetica alla gamba e alla caviglia destra, che hanno dato esito negativo, evidenziando solamente un leggero trauma contusivo. Per precauzione la campionessa olimpica non prenderà parte alla discesa di sabato 25 gennaio, quando comunque la situazione verrà rivalutata in vista del super-G di domenica 26. L’Italsci, ancora incredula per aver perso sino al termine della stagione Dominik Paris, tira un sospiro di sollievo dunque per Goggia.

LA GARA

Ancora un podio – il 34° in carriera e il sesto stagionale con tre successi e tre secondi posti – per l’azzurra Federica Brignone, splendida seconda in 1.29.97 nella discesa di cdm di Bansko valida come recupero di Val d’Isere. L’azzurra, vera leader della squadra, con questo nuovo podio ha quasi fatto dimenticare l’assenza forzata di Dominik Paris a Kitzbuehel, dove ha vinto il norvegese Jansrud e miglior italiano è stato Mattia Casse con il quinto tempo. A Bansko ha vinto – successo numero 65 – la campionessa Usa Mikaela Shiffrin in 1.29.79, sempre più in testa alla classifica generale con 1.075 punti ma con Brignone balzata alle sue spalle, seconda con 795. Terza in questa discesa la svizzera Joana Daehle in 1.30.02.

Non bastasse, per una grande Italia trascinata dalle ragazze, in classifica ci sono poi una ottima Elena Curtoni, 4° posto in 1.30.11, ed Elena Bassino, 5° in 1.30.15, oltre a Francesca Marsaglia, 11° posto in 1.31.77. Più indietro Nadia e Nicol Delago in 1.32.87. Sofia Goggia, toccando la neve con uno scarpone, è invece finita fuori ad alta velocità e con lunghissima scivolata. La gara e le caratteristiche di questa pista bulgara sono tutte nelle parole di Federica Brignone. «È stata una discesa anomala, quasi un gigantone – ha raccontato Brignone – che presentava solo pochi punti dove si poteva rimanere in posizione. Il terreno era duro e con curve lunghe, l’unica cosa cambiata durante la gara è stata la visibilità, perchè dal numero 25 in poi è arrivato il sole e posso assicurare che si vedeva veramente meglio.Per quanto mi riguarda – ha aggiunto – sono molto soddisfatta. Già in prova avevo sciato bene, ho condotto le curve molto bene su una pista che mi affascina, magari le discesiste pure si sono trovate in difficoltà con tutte quelle diagonali lunghe. È il mio secondo podio in discesa su una delle piste più tecniche, a Bad Kleinkirchheim due anni fa. La lotta nelle zone alte della classifica sta diventando appassionante, così come l’intera stagione. Sono tornata seconda nella generale ma continuo a non guardarla troppo e penso solamente ad attaccare. Sono molto contenta per l’ottimo risultato di squadra e mi spiace solo spiace per la scivolata di Sofia. Domani (sabato 25, ndr) ci riprovo e posso ancora rosicchiare qualche centesimo. Spero di prendere un pettorale attorno al 20, con visibilità migliore».

A KItzbuehel, invece, il norvegese Kjetil Jansrud – 34 anni e 23° successo in carriera – ha vinto in 1.14.61 il superG lasciando al secondo posto ex aequo in 1.14.77 l’altro norvegese Aleksander Kilde e l’austriaco Matthias Mayer. Senza Dominik Paris, per l’Italia il migliore è stato Mattia Casse, eccellente 5° in 1.51.14. È proprio Casse l’azzurro che Paris, alla vigilia di Kitzbühel, aveva pronosticato come il più in forma. Poi c’è Christof Innerhofer, per la prima volta in gara in questa stagione, che ha chiuso 15° in 1.16.01. Più indietro sono finiti Emanuele Buzzi e Peter Fill ex aequo in 1.16.20 oltre a Matteo Marsaglia in 1.16.56 e vittima di un grave errore. Sabato 25 a Kitzbuehel tocca alla discesa più famosa del mondo sui tutti i 3.312 metri della leggendaria Streif. Ma a questo punto e senza Paris l’attenzione dell’Italia è concentrata soprattutto su Bansko e sulle ragazze azzurre impegnate ancora in discesa.

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