Sofia, il giorno dopo l’oro olimpico
«Con la seggiovia sui monti: ho pianto»

«Questa mattina ho preso la funivia e sono salita sulle montagne per contemplarle. Avevo bisogno di stare lì e ho pianto». Lo racconta Sofia Goggia nella mattinata di giovedì 22 febbraio, il giorno dopo la medaglia olimpica.

«Con una faccia molto riposata, oggi mi sento di dire che... il mattino ha l’oro in bocca. Consapevole che sotto sotto, in fondo, il segreto è che... ogni giorno è così .. anche senza medaglia». Sofia Goggia, oro olimpico nella discesa femminile, in un’istantanea sui Social il giorno dopo cerca di trasmettere serenità. Poco prima di salire sulla montagna, sedersi su una pietra vicino un albero, mettere a palla la sua musica preferita («Why does my heart feel so bad» di Moby), iniziare a scrivere qualcosa e poi scoppiare a piangere.

Le stesse lacrime di mamma Giuliana e papà Ezio che l’hanno guardata in tv. «Ero veramente molto concentrata, su tutte le cose che dovevo fare, e ho cercato di avere una presenza fisica e mentale in ogni cosa che facevo, che forse non ho mai avuto in tutta la mia vita, quasi fin troppo oltre il mio esser Goggia». Non solo la gara nei suoi pensieri, ma anche l’amica rivale Lindsey Vonn a cui ha negato la gioia di un ultimo oro olimpico. Per farsi perdonare l’ha invitata a Casa Italia per una cena da consumare assieme.

Particolare il suo rapporto con l’atleta americana. «Dopo Garmisch ho detto “non è neanche più una questione dell’oro, io devo battere questa donna”, quello è stato il primo mood» ha raccontato all’indomani dell’oro. «Quanto conta avere un nemico? È bello a patto che sia una rivalità sana poi fuori, tra me e la Vonn parte dal cancelletto e finisce al traguardo. Quando diventa terrorismo psicologico anche quando si beve un caffè, ecco quelle bambinate non mi piacciono». E poi un appello:«Io vorrei dirle “continua fino a Pechino”. Perchè lei è troppo una campionessa, si può gestire, può fare solo le discese» il suo appello. «Un oro olimpico è per sempre. L’anno scorso mi sono trovata da zero podi ad avere 13 podi in coppa del mondo e una medaglia ai mondiali. Cambiare dimensione così subito è stato difficilissimo. Questa mi lascia tantissima maturazione, come l’anno scorso a St. Moritz ero maturata tantissimo in quei giorni, anzi proprio qui ho trovato una autenticità che mi mancava dall’anno scorso. Voglio che questa consapevolezza mi accompagni sempre»..

In mattinata la decisione, anche a causa del poco sonno, di non disputare la combinata. «Non ero certa di avere quel livello attentivo massimo che comunque devi avere quando affronti una discesa libera, e inoltre ieri dalle tensioni accumulate in questi giorni mi sono usciti dei dolorini al ginocchio, quando tiri così al 100% magari subito non lo avverti ma poi esce fuori di colpo».

Olimpiadi finite, venerdì rientro in Italia, ma non prima di aver espresso un giudizio sui risultati dell’Italia e sul flop al maschile. «Ai Mondiali e alle Olimpiadi contano solo le medaglie, siamo andati meglio ai Giochi rispetto ai Mondiali di Saint Moritz dell’anno scorso dove ho preso un bronzo. Abbiamo preso un oro e un bronzo, in Superg abbiamo fatto vedere una squadra che c’è, è fortissima, infatti sono tutte ai piedi del podio».

«Ho ricevuto tantissimi messaggi, avevo whatsapp intasato. Mi hanno scritto tanti vip, anche Fiorello, e poi sportivi come Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri. Con Michela Moioli abbiamo fatto una video chiamata e abbiamo urlato in bergamamasco». «La medaglia? È un peso leggero, è una tappa del mio percorso» ha concluso.

«Questa gara e questa pista sono quelle della mia consacrazione - ha aggiunto l’azzurra dello sci -, ho dimostrato una maturità sugli sci che non avevo mai avuto». La Goggia ha detto di aver rinunciato alla combinata perchè «non ho chiuso occhio e avevo anche dei dolorini psicosomatioci che mi impedivano di avere quel livello di attenzione che in una discesa è fondamentale».

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