Ternana, Vavassori si dimette «La squadra non mi vuole»

Prima l’esonero di Verdelli, ora Vavassori che se ne va dopo appena dieci giorni. Non c’è pace nella Ternana che dopo la batosta di Modena si ritrova ancora una volta senza allenatore e di nuovo nella bufera. «Quando una squadra non vuole l’allenatore ci sono due ipotesi, o la società lo esonera o è lui stesso ad andarsene. In questo caso sono io a lasciare». Questa la spiegazione dell’ex atalantino Giovanni Vavassori che non ci ha messo molto a capire che la squadra non lo seguiva.Da qui la sua decisione di lasciare: «Del resto sono un bergamasco, non sono uno di quelli che vuole a tutti i costi avere una panchina». Eppure sabato aveva lasciato trapelare qualche possibilità di rivedere questa scelta: «Mi sarebbe bastato che un giocatore, uno solo, mi avesse fatto una telefonata per spiegarmi quella prestazione, per dirmi che mi sbagliavo. Una telefonata che non c’è stata. E allora che devo pensare?».

Ma perché quel segnale che non la volevano non è arrivato subito, nella partita, invece vinta, col Venezia, o in quella di Coppa Italia a Bologna? «La prima partita con un nuovo allenatore fa storia a sè - ha risposto Vavassori - quello che fa testo, comunque, non è solo la prestazione contro il Modena, ma anche quello che è successo subito dopo negli spogliatoi. Non una parola, nulla».

Ora la società sta valutando la situazione. «Parleremo con Vavassori con calma e valuteremo quanto ci ha detto anche per vedere se ci sono gli estremi per prendere provvedimenti o meno nei confronti di qualche tesserato».

(05/10/2004)

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