La guerra è lontana, addio al rifugio
Nel ’53 nasce la galleria Conca d’oro

Storylab ci mostra un altro scatto curioso del passato di Bergamo. Siamo nel 1953 all’interno della galleria Conca d’oro, il tunnel che collega viale Vittorio Emanuele al quartiere Santa Lucia. Gli operai stanno lavorando per trasformare in un tunnel viabilistico quello che durante la Seconda guerra mondiale era stato un rifugio antiaereo.

Una galleria, operai al lavoro, pale e carriole... uno scatto dalle miniere delle nostre valli? No, siamo in pieno centro cittadino e questa foto apparsa su Storylab ci mostra l’interno dell’attuale galleria Conca d’oro, il tunnel che da viale Vittorio Emanuele porta al quartiere Santa Lucia. Lo scatto fu realizzato nel 1953 dallo studio fotografico Wells e mostra i lavori di costruzione della galleria, lavori che potremmo anche definire di «trasformazione», visto che qui, durante gli anni della Seconda guerra mondiale, c’era già qualcosa: un rifugio antiaereo dove ci si nascondeva per proteggersi dai bombardamenti.

Con la fine della guerra il rifugio per fortuna non servì più e negli anni Cinquanta si decise di trasformarlo in un collegamento viabilistico. La nuova galleria fu realizzata nel 1953: lunga 245 metri e larga dieci, aveva due marciapiedi di un metro l’uno sui due lati, la carreggiata asfaltata e le pareti rivestite di intonaco impermeabilizzato. C’era anche un impianto di illuminazione al neon che, raccontano le cronache dell’epoca, creò qualche problema facendo slittare la cerimonia di inaugurazione.

All’epoca, tra l’altro, una volta usciti da tunnel si poteva imboccare solo via Nullo, la strada dallo sbocco della galleria fino alla rotonda di Santa Lucia fu realizzata solo in un secondo tempo. E spuntò anche l’idea di far passare nella galleria una linea del tram, «nella suggestione di un traforo», si legge nelle cronache di allora, per raggiungere il quartiere di Santa Lucia che allora era ancora «un grazioso angolo di campagna, con meravigliose visioni di papaveri nei campi a primavera».

Ecco il confronto tra la galleria di ieri e quella di oggi, con lo scatto del nostro Beppe Bedolis.

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