Pignolo, la fontana e il delfino
Ma qui un tempo c’era un bosco...

Storylab stavolta ci porta in via Pignolo, all’antica fontana del delfino. Un luogo pieno di storia nel cuore di Bergamo. Con una curiosità: per esempio, lo sapevate che qui c’era un bosco? A raccontarlo è un dettaglio scolpito sulla stessa fontana.

Risalendo via Pignolo verso Città Alta si incontra la piazzetta di Pignolo, con la caratteristica fontana che tutti conoscono come «la fontana del delfino», che Storylab ci mostra in questa cartolina d’epoca (senza data). Il monumento, che risale al 1526, è costituito da una stele centrale in marmo di Zandobbio che regge la figura di un tritone con due code di pesce e cavalca un delfino, animale che ha dato il nome alla fontana. Sui fianchi della stele ci sono due maschere di divinità marine dalle quali zampilla acqua. Ma in mezzo a tutto questo «mare», c’è un dettaglio che ci riporta sulla terraferma: sulla stele, infatti, è scolpita una grossa pigna.

Simbolo dell’antica contrada di Pignolo, la pigna è un ricordo del paesaggio del passato di questa zona: come spiega l’architetto Luigi Angelini nell’opera «Antiche fontane e portali di Bergamo» (1964), «prima dell’erezione delle mura venete nel XVI secolo, l’area del colle che da via Pelabrocco e dal Cornasello saliva alla via Osmano e abbracciava il dosso di S. Agostino doveva essere boschiva e ammantata di conifere». Conifere che con le loro pigne conferivano a questa zona un aspetto più montano che «marino».

Nel frattempo, oltre al consueto appuntamento in questo spazio virtuale, la nostra rubrica è sbarcata anche sugli inserti speciali territoriali in edicola con L’Eco di Bergamo. Insieme agli articoli di attualità che racconteranno la città e la provincia dalle valli alla pianura, infatti, gli inserti offrono uno spazio dedicato anche ai ricordi del passato, con foto d’epoca e curiosità tratte proprio da Storylab. Dopo il primo appuntamento dedicato alla città di Bergamo il 14 febbraio, il prossimo inserto parlerà della Bassa Bergamasca e sarà in edicola il 25 febbraio.

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