Siccità: progetto risparmia acqua, acque reflue per irrigare

(ANSA) - BOLOGNA, 07 LUG - 54 piante di pomodoro e 66 piante di pesco irrigate con le acque reflue depurate. Si tratta del progetto sperimentale durato quasi due anni, 'Value Ce In' (Valorizzazione di acque reflue e fanghi in ottica di economia circolare e simbiosi industriale"), coordinato da Enea, con la partecipazione del Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale "Fonti Rinnovabili, Ambiente, Mare ed Energia" dell'Università di Bologna, volto al recupero delle acque scaricate dal depuratore Hera di Cesena, poi destinate all'irrigazione di peschi e pomodori.

Nell'ambito del progetto, è stato messo a punto un sistema innovativo prototipale per il riuso delle acque depurate, installato nel depuratore della città romagnola. Grazie all'utilizzo di queste acque che contengono già alcune sostanze nutritive necessarie per la crescita delle piante, inoltre, si può ottenere un risparmio, ad esempio nel caso della coltivazione dei peschi, del 32% di azoto e dell'8% di fosforo.

È stata riscontrata la totale assenza di contaminazioni di escherichia coli a livello sia di germogli sia di frutti.

Secondo le stime elaborate, l'utilizzo di acque reflue depurate per irrigare i campi potrebbe soddisfare fino al 70% del fabbisogno idrico irriguo della Regione Emilia-Romagna, riducendo di circa il 30% anche i costi per i concimi.

Il progetto sperimentale ha contato su un budget totale di oltre un milione e 100mila euro, di cui quasi 800mila euro finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e cofinanziato dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. "E' un esempio di economia circolare - sottolinea Susanna Zucchelli, direttore Acqua di Hera - con la prospettiva di generare un positivo impatto ambientale, sociale ed economico per il territorio cesenate". Ma si può andare oltre. "Questa filiera tecnologica si può applicare a tutti gli impianti di depurazione per garantire una fonte idrica non convenzionale, sicura, conveniente", aggiunge il coordinatore del progetto Luigi Petta. (ANSA).

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