Come gestire
la calma del cane

Uno degli aspetti che curo maggiormente durante il percorso di educazione di un cane è sicuramente quello legato alla gestione della calma, ovvero insegnare a voi proprietari a gestire nel migliore dei modi quelle mille situazioni in cui l’amico peloso si eccita più o meno intensamente, mettendo a dura prova non solo le vostre capacità educative, ma spesso anche i più svariati beni, quali vestiti, scarpe e naturalmente la pazienza di parenti e ospiti che visitano la vostra abitazione, oltre a quelle situazioni che possono diventare pericolose, come la discesa dall’auto o l’uscita dai cancelli.

Come fare a vincere queste forme di iper-eccitazione? Con tanta pazienza e buona volontà, e magari con la supervisione di un buon Dog Trainer, l’impresa sarà forse difficile ma sicuramente non impossibile.

Parola d’ordine: RESTA!

Proprio così, la gestione della calma si inizia attraverso l’insegnamento di uno dei comandi che io definisco tra i più importanti dell’educazione del cane: il «resta» (o «fermo», se preferite…). Abbiamo già avuto modo di parlarne in questa rubrica spiegandovi come impostarlo, quindi dando per appurato che siate in grado di farlo, ora andiamo più a fondo della questione, vedendo come sfruttarlo per ottenere la tanto sospirata gestione della calma: procuratevi un «complice», mettete il cane seduto o a terra, dategli il comando «resta» e indietreggiate di sette-otto passi. A questo punto chiedete al vostro «figurante» di passare tra voi e il cane andando avanti e indietro. È la prima distrazione alla quale dovrà resistere senza muoversi (vi ricordo l’importanza di utilizzare al meglio voce e gesti, in questo caso vi saranno di grande aiuto). Se rimane al suo posto bravissimi, ma non chiamatelo a voi, tornate da lui mantenendolo fermo, premiatelo e ripetete l’esercizio almeno tre o quattro volte. Nel caso si muovesse andando verso il figurante o venendo verso di voi, ricominciate tutto da capo. Non scoraggiatevi e ripetete la scenetta, utilizzando come al solito piccole sessioni di lavoro (10-15 minuti poi fate una buona pausa prima di ricominciare).

A questo punto potete passare allo step successivo, chiedendo al vostro complice di iniziare a «provocare» il cane, chinandosi o agitandosi un pochino. Chinarsi è un palese invito ad interagire giocando, e ovviamente la tentazione di partire festoso verso il vostro alleato sarà fortissima, ma a questo punto conoscete la prassi nel caso lo facesse: chi la dura la vince! Concentratevi per qualche giorno su questi basilari esercizi prima di alzare in maniera determinante l’asticella.

Una volta ottenuti dei buoni risultati, è arrivato il momento di iniziare a utilizzare distrazioni sempre più forti: cominciate con un gioco, magari inizialmente non il suo preferito, e chiedete al figurante di passare in mezzo e di lasciarlo cadere, poi iniziate a passarvi il gioco tra di voi: si tratta del passaggio sicuramente più difficile di questo esercizio, in quanto nel momento in cui inizierete a «giocare» con il vostro complice non solo distoglierete sempre più la sua attenzione, ma il cane non avrà neppure più il vostro comando come riferimento, e sarà veramente dura!

Se siete giunti fino a qui, siete davvero a buon punto, e vi manca solo un aspetto da affinare: la calma nei confronti del cibo, e chi ha correttamente instaurato la gestione della ciotola (insegnando al proprio cane ad aspettare il cenno prima di andare a mangiare), parte sicuramente avvantaggiato. Si tratta di impostare il seguente esercizio: utilizzando il comando «resta», indietreggiate di qualche passo, lasciate a terra tre o quattro bocconi golosi, fate altri due o tre passi all’indietro e aspettate una decina di secondi prima di raccogliere i bocconi e portargliene uno. Ogni volta che riuscite, lasciate i bocconi un passo più vicino al cane, fino ad arrivare a metterli praticamente davanti a lui.

Mi rendo conto che quanto da me descritto non è facile da mettere in atto, ma sono passaggi pressoché obbligati se volete avere un buon controllo del vostro cane, controllo che si rivelerà prezioso in tutte quelle circostanze «critiche» che costellano la vita quotidiana al fianco dei nostri beniamini a quattro zampe.

*Educatore cinofilo professionista

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