Al Brennero solo il 27% delle merci viaggia su rotaia

BRUXELLES - Da decenni, lo spostamento di traffico merci e passeggeri dalla strada alla ferrovia, il meno inquinante dei mezzi di trasporto, è una priorità della politica del settore in molti paesi europei, tra cui l'Italia il cui Pnrr destina 25 miliardi di euro allo sviluppo delle linee ferroviarie ad alta velocità per raddoppiarne il traffico. Eppure, la maggior parte degli sforzi compiuti finora per il trasferimento modale gomma-ferro si è rivelata poco efficace. Al contrario, negli ultimi anni la ferrovia ha persino perso quote di mercato, nonostante gli elevati investimenti infrastrutturali e i rilevanti miglioramenti della logistica. Lo scrive Helmut Adelsberger, ingegnere e ceo di InfraConsultA, sul nuovo numero di TerritoriALL, magazine curato dal programma studi Espon, specializzato in indagini regionali Ue.

Nel suo intervento, il consulente si sofferma sul caso del corridoio del Brennero Monaco-Innsbruck-Verona, ossia la sezione centrale della rete core del corridoio Scandinavo-Mediterraneo. In tale sezione, che vanta i flussi maggiori di trasporto su strada e complessivi attraverso le Alpi, nel 2019 solo il 27% delle merci è stato trasportato su rotaia, contro il 73% trasportato da oltre 2,5 milioni di tir. Per Adelsberger, la costruzione della galleria di base del Brennero, la cui apertura è prevista intorno al 2030, non sposterà da sola i flussi di trasporto sulla ferrovia: le infrastrutture diventeranno pienamente efficaci solo se accompagnate da una serie di misure volte a rimuovere le diverse barriere tecniche e burocratiche che ostacolano il trasporto merci su rotaia anche su larga scala.

Il progetto pilota "Brennero senza frontiere" lanciato dall'eurodeputata Barbara Thaler e approvato nell'autunno 2020, punta a superare questi ostacoli per rendere il trasporto ferroviario più semplice, veloce e affidabile. Il progetto prevede una fase, che inizierà a breve, in cui treni merci di prova circoleranno da Monaco a Verona e viceversa senza sosta al Brennero, il tutto in collaborazione con la Commissione europea ed i gestori dell'infrastruttura ferroviaria di Italia, Germania e Austria. Nell'autunno del 2022 sarà tracciato un bilancio per valutare come il trasporto ferroviario, con condizioni migliori di circolazione, possa imporsi, in termini di tempi e costi, sul trasporto su strada. Oltre alle misure del progetto pilota, sottolinea Adelsberger, occorre un'armonizzazione a livello dell'Ue delle norme tecniche e giuridiche, che possa permettere al settore ferroviario di ottenere una quota più elevata nel mercato dei trasporti Ue. I vantaggi sarebbero molteplici: dallo sfruttamento più efficiente della galleria di base del Brennero, a benefici di più ampia portata, come la riduzione delle emissioni di CO2 e il miglioramento della sicurezza del traffico su strada.

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