Bilancio Ue: regioni europee, tagli sarebbero errore storico

BRUXELLES - "Devo trasmettere ancora una volta le gravi inquietudini degli eletti locali e regionali" per quanto riguarda la proposta avanzata dalla Finlandia per il bilancio Ue 2021-2027, "un bilancio che diminuisce il sostegno allo sviluppo regionale sarebbe un errore storico per la costruzione europea". Così il presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Karl-Heinz Lambertz, durante il suo discorso sullo Stato dell'Unione dal punto di vista dei territori.

Lambertz ha ribadito l'appoggio del CdR (che oggi celebra i suoi 25 anni) alla proposta del Parlamento europeo di avere un bilancio pluriennale pari all'1,3% del Rnl dell'Ue. La presidenza di turno finlandese ha chiesto l'1,07%. La proposta di Helsinki prevede "tagli alla politica di coesione per oltre 40 miliardi - ha detto Lambertz - e non si tratta solo di cifre, ma di meno sostegno per l'efficienza energetica delle scuole, per le infrastrutture digitali, per i progetti di ricerca e il lavoro".

Il presidente del CdR ha quindi rivolto un appello per un bilancio ambizioso agli Stati che "difendono un minimalismo di bilancio" in vista della riunione dei leader europei che, il 12 e 13 dicembre, dovrà discutere del dossier.

"La nuova proposta finlandese di un mandato negoziale" sul bilancio dell'Unione europea 2021-2027 (Qfp), "come trapelata in questi giorni, è molto al di sotto del necessario e non consentirebbe di realizzare il programma di lavoro della Commissione Ue per il quale questa ha ottenuto il voto del Parlamento Ue". Così il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, intervenendo davanti alla plenaria del Comitato Ue delle Regioni.

"Il Parlamento europeo non darà il suo consenso al Qfp senza un accordo parallelo sulla riforma del sistema delle risorse proprie dell'Ue, che è essenziale introdurre", ha aggiunto Sassoli, "come i redditi derivanti dal sistema di scambio di quote di emissione, un contributo basato sulla plastica e un meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera". "Non possiamo accettare che si tagli drasticamente la politica di coesione, perché creeremmo un'Europa squilibrata", ha insistito il presidente del Pe.

Sassoli ha quindi ricordato la posizione del Parlamento Ue, che chiede un bilancio pari all'1,3% del Rnl dell'Ue a 27. La presidenza di turno finlandese ha proposto l'1,07%.

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