Coronavirus: appello leader Ppe di regioni e città, Ue cambi rotta

BRUXELLES - Un appello al presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Apostolos Tzitzikostas, e a quello del gruppo del Partito popolare europeo (Ppe) in seno all'assemblea, Olgierd Geblewicz, per chiedere un "deciso intervento" del CdR nei confronti delle altre istituzioni europee che "rilanci subito gli obiettivi di solidarietà, coesione, progresso". A farlo sono i membri della delegazione italiana del Ppe al CdR, che comprende - fra gli altri - i tre governatori di Piemonte (Cirio), Basilicata (Bardi) e Molise (Toma), il presidente della Provincia autonoma di Bolzano (Kompatscher), il vicepresidente della Regione Siciliana (Armao), i presidenti dei Consigli regionali di Lombardia (Fermi) e Fvg (Zanin), e il vicepresidente dell'Anci (Pella).

L'appello parte dalla constatazione che "dalla pandemia di Covid-19 può emergere un'Europa più egoista e frammentata". Secondo i rappresentanti regionali e locali, "le idee che hanno guidato la politica economica europea, già forzate e contorte, sono ormai incompatibili con i bisogni e le ansie dei cittadini, che chiedono un'Europa solidale e capace di ricostruire un futuro di coesione e crescita".

Vengono quindi chieste alcune misure, come il fatto che "il pareggio di bilancio valga solo per le spese correnti", liberando quelle per investimenti, e che si varino i "bond europei per la ripresa" (European Recovery bond) senza condizionalità. "E' l'ultima occasione per salvare l'Europa, non perdiamola", affermano i membri del Ppe.

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