Migranti: buone pratiche integrazione Roma in report Ue-Ocse

BRUXELLES - Dall'esperienza del Centro Astalli, alla rete delle biblioteche municipali attive per lo scambio di competenze; dall'iniziativa dell'Agenzia di mediazione abitativa di Roma (Amar), a quella di 'Residenze fittizie. Via Modesta Valenti' che permette a persone senza fissa dimora di accedere ai servizi del territorio: le buone pratiche di Roma sull'integrazione dei richiedenti asilo sono tra gli esempi citati da Commissione europea e Ocse, in una relazione pubblicata oggi.

 



Nel rapporto, in cui si prendono in esame nove grandi città europee tra cui Amsterdam, Atene, Berlino, Parigi e Roma, si individuano le sfide per l'integrazione dei rifugiati al livello locale, mettendo in evidenza 12 punti chiave, a partire da lavoro, salute e istruzione.

 



Lo studio evidenzia come la maggior parte dei richiedenti asilo sia di solito concentrata nelle città più grandi, spesso le capitali, tanto che nel 2016, le regioni di Vienna e Roma sono state quelle ad aver ospitato il maggior numero di richiedenti asilo dei rispettivi Paesi.

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