Migranti: Consiglio d'Europa, Italia non chiesto sostegno

Un anno dopo l'offerta da parte del Consiglio d'Europa di assistere l'Italia nella gestione dei flussi migratori, il Paese non ha ancora dato seguito ad alcuna delle proposte contenute nel rapporto del rappresentante speciale.

STRASBURGO - Un anno dopo l'offerta da parte del Consiglio d'Europa di assistere l'Italia nella gestione dei flussi migratori, il Paese non ha ancora dato seguito ad alcuna delle proposte contenute nel rapporto del rappresentante speciale per le migrazioni e i rifugiati basato sulla visita condotta in Italia nell'ottobre del 2016. Emerge dal primo documento riassuntivo dei primi due anni di mandato del rappresentante speciale, Thomas Bocek, in cui si evidenzia anche che l'Italia è uno dei sei Paesi membri del Consiglio d'Europa che ha sostenuto finanziariamente, con un contributo volontario, l'ufficio del rappresentante speciale.

 

Nel documento, in cui sono elencate le attività già avviate in Grecia, Macedonia e Turchia - i primi paesi visitati da Bocek rispettivamente nel marzo e giugno del 2016 - il rappresentante speciale sottolinea che "durante il 2018 continuerà a confrontarsi con il governo italiano sulle possibili attività che possono essere avviate in risposta alle raccomandazioni contenute nel suo rapporto". Bocek nel rapporto sull'Italia, pubblicato l'8 marzo 2017, elencava 19 possibili attività di supporto per migliorare l'accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Tra le proposte c'era anche quella di mobilizzare risorse finanziarie per assistere le autorità nella costruzione di spazi aggiuntivi dove accogliere migranti e rifugiati in condizioni appropriate.

 

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