Ue: Gozi, infrazioni ridotte a 58, nuovo record dell'Italia

"L'Italia segna un nuovo record storico in materia di riduzione del numero di infrazioni europee. A inizio 2014 il Paese aveva in carico ben 121 infrazioni. Oggi sono calate a quota 58". Lo sottolinea il sottosegretario alle Politiche europee Sandro Gozi.

ROMA  - "L'Italia segna un nuovo record storico in materia di riduzione del numero di infrazioni europee. A inizio 2014 il Paese aveva in carico ben 121 infrazioni. Oggi sono calate a quota 58. Un risultato che si traduce in risparmi finanziari e aumento della credibilità dell'Italia nell'Unione Europea". Lo sottolinea il sottosegretario alle Politiche europee Sandro Gozi commentando l'annuncio dei servizi della Commissione secondo il quale in occasione della prossima riunione del Collegio dei Commissari prevista per inizio marzo 2018 le procedure d'infrazione a carico dell'Italia scenderanno a quota 58.

 


Gozi rileva che "scendere sotto quota sessanta non era un obiettivo semplice quando si è insediato il governo Renzi, ma siamo riusciti a raggiungerlo. Così l'Italia ha dimostrato di poter diventare il Paese più virtuoso della Ue: infatti in quattro anni siamo passati da fanalino di coda a Paese con le migliori performance in materia di infrazioni".

 

Gozi sottolinea che "abbiamo fatto molto. Sicuramente meglio di tutti gli altri paesi, a partire dalla Germania. In una politica che urla e che bada solo alle apparenze, questo risultato - frutto del buon lavoro di squadra del Governo - rappresenta la nostra idea di politica: cioè quella di una disciplina al servizio delle persone, che crea nuove opportunità e nuovi diritti per cittadini, lavoratori, imprese e fa risparmiare ai contribuenti italiani oltre 2 miliardi di euro di multe. Soldi che abbiamo potuto impiegare per investimenti e politiche sociali".

 

"Abbiamo dimostrato con i fatti - conclude Gozi - che il cambiamento è possibile. Per modificare le politiche Ue in nostro favore e ottenere più risultati ai tavoli negoziali dobbiamo puntare su affidabilità e credibilità. Con la loro azione, i governi Renzi e Gentiloni hanno fatto guadagnare all'Italia una reputazione che vale molto in Europa. Un patrimonio da non dilapidare". 

 

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