Cosentino/Per Gip c'è collusione mafiosa con clan dei Casalesi

Cosentino/Per Gip c'è collusione mafiosa con clan dei Casalesi Sostegno elettorale dagli anni '90

Roma, 10 nov. (Apcom) - Collusione politico-mafiosa con il clan camorristico dei Casalesi dai quali avrebbe ricevuto voti in cambio di favori. Il sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, secondo quanto disposto nell'ordinanza cautelare del Gip di Napoli, avrebbe contribuito "con continuità e stabilità, sin dagli anni 90, a rafforzare vertici ed attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie Bidognetti e Schiavone", da cui "riceveva puntuale sostegno elettorale in occasione delle elezioni".In questo modo, secondo il giudice partenopeo, il candidato Cosentino è diventato "consigliere provinciale di Caserta nel 1990, consigliere regionale della Campania nel 1995, deputato per la lista Forza Italia nel 1996 e, quindi, assumendo gli incarichi politici prima di vice coordinatore e poi di coordinatore" di Forza Italia in Campania, anche dopo aver terminato il mandato parlamentare nel 2001".La Camera dei Deputati ha confermato oggi la notifica della richiesta dei magistrati per l'arresto del sottosegretario all'Economia. Pronta la presa di distanza formulata dal presidente della Camera Gianfranco Fini. La candidatura di Nicola Cosentino per la guida della Regione Campania? "Non ne ho parlato con Berlusconi ma non credo rientri nel novero delle cose possibili", ha detto Fini in una intervista.A difesa del sottosegretario ha preso posizione Niccolò Ghedini. "Nicola Cosentino ha sempre svolto con passione ed onestà l'attività politica. Le accuse mosse appaiono tanto più incredibili ed inconsistenti solo ad osservare che da moltissimo tempo sono annunciati, a mezzo stampa, indagini e provvedimenti nei suoi confronti, al solo evidente fine di screditarlo ed impedire una fisiologica ed ottima candidatura alla guida della regione Campania", ha detto il legale del premier.

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