Australia/Tragedia dei piccoli schiavi inglesi:Canberra si scusa

Australia/Tragedia dei piccoli schiavi inglesi:Canberra si scusa Cerimonia del premier Rudd. 8.000 bambini emigrati a forza

Roma, 16 nov. (Apcom) - Il primo ministro australiano, il laburista Kevin Rudd, ha chiesto perdono alle centinaia di migliaia di bambini maltrattati negli orfanotrofi fra il 1930 e il 1970. Molti di questi erano piccoli inglesi orfani o di famiglie povere, inviati a "ripopolare" l'immenso continente australiano e sottoposti a una vita di sevizie, lavori forzati e abusi sessuali.Il governo di Londra da parte sua ha fatto sapere che anche il premier britannico intende presentare le sue scuse a queste persone per la strategia dell'emigrazione forzata cui l'Inghilterra consentì.Kevin Rudd ha spiegato di essere "profondamente dispiaciuto" per il dolore provocato in una cerimonia a Canberra che ha raccolto centinaia di persone. Alcuni piangevano e si abbracciavano mentre Rudd raccontava le testimonianze di sopravvissuti con cui ha parlato, dagli abusi sessuali alle botte.Questa cerimonia fa il paio con quella dell'anno scorso in cui Rudd chiese perdono ai piccoli aborigeni della cosiddetta Generazione Perduta, fino agli anni Sessanta strappati alle loro famiglie e allevati da famiglie bianche o negli orfanotrofi. Per incredibile che sembri, oltre ai piccoli indigeni che si riteneva fosse "meglio" togliere alle famiglie e allevare "in ambiente bianco", ci furono fra il 1930 e il 1970 anche 500.000 "bambini dimenticati" abbandonati in orfanotrofi, mandati a lavorare in istituti pubblici per l'infanzia o affidati a remote comunità rurali.Una parte di questi veniva dalla Gran Bretagna. I bambini inglesi venivano "esportati" spesso di nascosto dalle famiglie e fornivano manodopera a costo zero. La Gran Bretagna, specifica la Bbc, è l'unico paese che ha una vera tradizione di emigrazione infantile, lungo più di 4 secoli, per popolare le colonie. Nel 1618 i primi 100 furono mandati da Londra a Richmond in Virginia "a popolare l'America". In tutto, 130.000 furono spediti verso Canada, Nuova Zelanda, Sudafrica, Zimbabwe (allora Rhodesia) e Australia. Dopo la seconda guerra mondiale, almeno 7.000 furono spediti in Australia e circa 1.300 fra Nuova Zelanda, Rhodesia e Canada. A molti bambini imbarcati a forza veniva detto che i genitori erano morti. Ai genitori veniva detto dalle agenzie per l'infanzia che sarebbero stati educati a un futuro migliore. In molti casi erano educati solo per il lavoro agricolo e soffrirono abusi che li hanno marcati a vita.Kevin Rudd ha parlato di un giorno di "cordoglio nazionale", "un momento di svolta per i governi per fare in modo che non succeda mai più. La verità" ha detto alla cerimonia in Parlamento "è che questa è una brutta storia. Io spero che d'ora in poi vi chiameremo `gli australiani ricordati'". Circa 7.000 ex `bambini dimenticati' sono ancora vivi e sono ancora in Australia. I media inglesi e australiani oggi sono pieni dei loro racconti e delle loro storie.

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