Rai/Pd:Sostituzione Ruffini errore grave, decisa fuori azienda

Rai/Pd:Sostituzione Ruffini errore grave, decisa fuori azienda Il neoresponsabile Tv Rognoni: inaccettabile non spiegare cambio

Roma, 25 nov. (Apcom) - Il nuovo responsabile del 'forum' Tv del Partito Democratico, Carlo Rognoni, prende posizione nettamente contro la rimozione di Paolo Riffini dalla direzione di Raitre, a poche ora dal riunione del Cda chiamato a decidere la sua sostituzione, probabilmente con Antonio Di Bella."Considero un errore aziendale grave cambiare un direttore senza una vera e plausibile motivazione. Solo un forte mandato esterno ricevuto da chissà chi -denuncia il responsabile Tv del Pd- questo è il sospetto, può spingere il direttore generale ad insistere su un cambio della guardia a Raitre del tutto ingiustificato""Non penso - dice Rognoni ad Affaritaliani.it - che ci siano direzioni a vita; tuttavia quando un direttore generale propone di cambiare direttore di rete il minimo che ci si può aspettare dal servizio pubblico è che si arrivi ad una soluzione condivisa con il diretto interessato sul suo futuro incarico soprattutto quando il giudizio professionale di merito è positivo". Inoltre Rognoni considera "politicamente inaccettabile che si voglia far passare questo cambio frutto di uno scontro interno al Pd. Se ci sono consiglieri che non sono d'accordo tra loro la responsabilità è loro e solo loro per le decisioni aziendali che devono prendere. Noi non c'entriamo nulla. Il cda faccia la sua parte e se farà un errore, come penso, lo denunceremo. Si è detto di Ruffini che ha fatto benissimo e che ha tutti i dirigenti, i collaboratori, i giornalisti e gli autori della terza rete che dicono 'non cambiatelo'; in più lui è contento ma anche disponibile a una proposta alternativa seria. Che però non gliel'hanno fatta"."Gli hanno offerto - denuncia ancora Rognoni- un posto inesistente, una presa in giro. Un'azienda sana cambia un dirigente che va bene senza spiegare il perché? Mi sembra una cosa del tutto inaccettabile. Forse è antipatico a Berlusconi, che però non è il padrone della Rai. Sono indignato che il direttore generale Masi e la maggioranza di Centrodestra si prestino a fare qualcosa soltanto perché hanno avuto indicazioni esterne e tentano di far passare questa sostituzione come frutto di uno scontro nel Partito Democratico. Io e Bersani siamo chiarissimi: il consiglio faccia il suo dovere e si assuma le proprie responsabilità".Infine, "il principio fondamentale - conclude- è il seguente: il Pd ha una grande occasione, che è quella di dimostrare che si occupa dell'interesse generale e non dell'occupazione di posti Rai. Questo incomincia già da adesso. Fare della Rai il simbolo della capacità del Pd di perseguire l'interesse generale. Questo è anche il significato della mia nomina".

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