Inquinamento/ Indagati Formigoni, Letizia Moratti, Podestà

Inquinamento/ Indagati Formigoni, Letizia Moratti, Podestà Difesa: iscrizione indagati non necessaria. Pm: atto dovuto

Milano, 2 dic. (Apcom) - In una concitata conferenza stampa, il presidente della Lombardia Roberto Formigoni ha annunciato ieri di aver ricevuto un avviso di garanzia. Inquinamento atmosferico con il superamento del limite delle polveri sottili nel 2009 oltre il tetto di 35 volte: è questo il fulcro della vicenda nata da due esposti del Codacons dove Formigoni, il presidente della Provincia Guido Podestà e il sindaco Letizia Moratti hanno ricevuto un avviso di garanzia che nel freddo linguaggio tecnico parla di "getto di cose pericolose in luogo pubblico". In virtù dell'incarico ricoperto i tre amministratori pubblici avrebbero avuto il dovere di impedire l'emissione di polveri sottili, Pm10, oltre il limite di 50 microgrammi, per più di 35 volte. L'indagine servirà appunto a verificare se corrisponde alla realtà quanto c'è scritto negli esposti datati 2007 e 2009. Sulla base della prima denuncia la procura di Milano, spiega l'aggiunto Nicola Cerrato assegnatario del fascicolo insieme al pm Giulio Benedetti, "era stata chiesta l'archiviazione". Il gip Marina Zelante la vedeva diversamente ordinando nuovi accertamenti. Nel frattempo arrivava in procura un altro esposto del Codacons. Ma è in riferimento al primo esposto che i pm decidevano di inviare gli avvisi a Formigoni, Podestà e Letizia Moratti. "Per tutelarli, per consentire loro di difendersi al meglio nel corso delle indagini" è la spiegazione di Cerrato che indirettamente risponde all'avvocato Mario Brusa legale di Formigoni il quale aveva affermato: "Non era indispensabile l'iscrizione nel registro degli indagati, perchè in casi del genere i pm hanno ampia discrezionalità. Insomma già vanno tutti i giorni in Regione a prendere carte e documenti, che bisogno c'era?".

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