Riforme/ Oggi mozioni in Senato, Pd punta a intesa bipartisan

Riforme/ Oggi mozioni in Senato, Pd punta a intesa bipartisan In mozione Pdl anche giustizia e presidenzialismo. Bossi in aula

Roma, 2 dic. (Apcom) - Oggi l'aula del Senato discuterà e voterà sulle mozioni presentate dai diversi gruppi in tema di possibili modifiche alla seconda parte della Costituzione. Nel clima di rovente polemica che contraddistingue da mesi il confronto politico, si cerca una convergenza tra gli schieramenti. Il Pd aveva chiesto la presenza di Silvio Berlusconi incontrando lo scetticismo del capogruppo Pdl Maurizio Gasparri, oggi in aula a nome del Governo ci sarà il ministro delle Riforme Umberto Bossi, leader della Lega. Previsti interventi dei capigruppo Maurizio Gasparri (Pdl), Anna Finocchiaro (Pd), Felice Belisario (Idv).Pd e Udc da un lato, Pdl e Lega dall'altro hanno presentato documenti comuni. L'asse della mozione dei due gruppi di opposizione ruota attorno alla cosiddetta bozza Violante, approvata in commissione alla Camera nella scorsa legislatura. Si parla di "interventi mirati e limitati" e si impegna il Governo a incoraggiare il confronto parlamentare e "a sostenere l'inserimento nel progetto di riforma di due temi sui quali esiste già larghissimo consenso tra le forze politiche: da una parte la riduzione del numero dei parlamentari, dall'altra il superamento del bicameralismo paritario, con l'attribuzione al Senato anzitutto della funzione normativa legata al territorio".Il Pdl però anche ieri ha contestato il "minimalismo" dell'impostazione del Pd e chiesto con Gasparri di inserire nell'agenda delle riforme anche "la separazione delle carriere dei magistrati, la riforma del Csm e il presidenzialismo". La mozione Pdl-Lega-Mpa, primi firmatari lo stesso Gasparri, il suo vice Quagliariello, i capigruppo della Lega Bricolo e dell'Mpa Pistorio, ai temi citati dall'opposizione e al comune auspicio di un testo di riforma "condiviso dalla più ampia maggioranza parlamentare" aggiunge la richiesta al Governo di "promuovere l'avvio della discussione sul rafforzamento dei poteri dell'esecutivo, nell'ambito di una coerente ed equilibrata revisione della forma di governo" e quella di "stimolare una riforma delle norme di rango costituzionale che sovrintendono il funzionamento del nostro sistema giudiziario".

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