Svezia/ Non aveva ucciso la moglie, l'assassino era un alce

Svezia/ Non aveva ucciso la moglie, l'assassino era un alce Dopo un anno di "incubo", la polizia non chiede scusa all'uomo

Roma, 2 dic. (Apcom) - E' finito l'incubo per un uomo accusato dell'omicidio della moglie. Ad uccidere la donna, scoprono gli investigatori, è stato un alce.Tutto - racconta oggi il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung - risale a un anno fa, in Svezia: la sera del 5 settembre 2008 Ingemar Westlund non vede rientrare la moglie Agneta, 63 anni, da una passeggiata con il cane nei pressi di Loftahammar, nell'est della Svezia. L'uomo la cerca nel bosco e dopo alcune ore la trova, morta. Chiama i soccorsi e la polizia che, dieci giorni dopo lo arresta, per omicidio, e sei mesi dopo lo rilascia a piede libero in attesa di processo.Oggi, un anno dopo, la polizia riconosce che i peli ritrovati sugli abiti della vittima, non sono quelli del cane ma appartengono a un alce. E Ingemar Westlung apprende di essere stato scagionato, non dalla polizia, ma da un giornalista locale. Il vedovo ha ricevuto una lettera alcuni giorni dopo: "L'ho appreso da una breve comunicazione, non una parola di scuse, non una domanda per sapere come stato, E' stato un processo alle streghe, un incubo", ha commentato l'uomo in una conferenza stampa alla quale non ha invitato la polizia.

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