Giustizia/ Anm vara 'primarie' per scegliere candidati al Csm

Giustizia/ Anm vara 'primarie' per scegliere candidati al Csm Palamara: "E' segnale forte autoriforma".Vertici Anm ineleggibili

Roma, 5 dic. (Apcom) - Il 'parlamentino' dell'Anm ha deciso: i prossimi candidati al posto di consigliere togato del Csm verranno scelti con un sistema di 'primarie'. Ci sono volute oltre 5 ore di discussione per far passare, con 26 voti a favore e 7 contrari, la proposta avanzata dalla Giunta, tenedo conto anche della profonda contrarietà alla proposta espressa da Magistratura Indipendente, corrente di 'centrodestra' delle toghe.Già nei giorni scorsi, del resto, il consigliere togato di MI al Csm, Cosimo Ferri, aveva dichiarato la propria netta contrarietà a questo tipo di selezione dei candidati, sottolineando che le primarie "non fanno altro che stringere ancor di più il legame tra Csm e vertici dell'Anm", quasi come se il Csm "fosse diretta espressione e simbionte" dei vertici della guida del sindacato. Per questo, Magistratura Indipendente ha proposto oggi un documento nel quale si esprimeva la preferenza per "un sistema di consultazione elettorale che garantisca il rispetto della volontà degli elettori e l'effettività dei risultati", documento respinto con 10 voti a favore e 25 contrari dal Cdc.Infine, Il Cdc ha approvato oggi all'unanimità una proposta di modifica statutaria (che dovrà essere sottoposta all'Assemblea generale dell'Anm) per ridurre dal 10 al 5% dei soci di un distretto giudiziari il numero dei presentatori di una lista nelle elezioni degli organi distrettuali dell'Associazione.In buona sostanza, dunque, le primarie per la scelta dei candidati sarà organizzata per aree territoriali, in maniera tale da consentire una maggiore vicinanza dei candidati agli uffici giudiziari nei quali operano. Per evitare, però, da un lato una eccessiva parcellizzazione del voto e dall'altro che emerga un numero troppo elevato di eleggibili, ci saranno sei collegi territoriali per il merito, e tre per il pubblico ministero, che dovranno essere costituiti sulla base del criterio della contiguità territoriale e con pari numero di elettori.Le 'primarie' si terranno nel mese di febbraio e potranno partecipare tutti i magistrati che hanno diritto di voto per il Csm. Tutti i magistrati eleggibili per il Csm, si legge nel documento approvato oggi, sono candidabili in uno dei collegi territoriali indipendentemente dalla sede di esercizio delle funzioni e la presentazione delle candidature avverra' con una dichiarazione di disponibilita', senza bisogno di firme di presentazione. Tutti i candidati dovranno indicare un programma elettorale e i gruppi associativi si impegneranno a indicare e favorire la presentazione di più candidati della propria area culturale per ciascun collegio, nonché a sostenere nelle elezioni del Csm esclusivamente candidati che abbiano partecipato alla consultazione. Ogni elettore esprimerà per ciascuna categoria un voto principale e un voto secondario, che verranno conteggiati separatamente.Lo spoglio avverrà nella sede del distretto più grande del collegio. La Giunta dell'Anm sarà delegata alla concreta individuazione dei collegi territoriali, alla nomina degli uffici elettorali locali e di quello centrale, e agli ulteriori necessari adempimenti esecutivi. L'organizzazione da parte della Giunta di una tale consultazione, si legge ancora nel documento, "determina, ad avviso unanime dei suoi componenti, una oggettiva incompatibilità a partecipare come candidati alla consultazione. E' un principio generale per noi scontato, quello della astensione in presenza di potenziali conflitti di interesse, ma che probabilmente di questi tempi giova ribadire".Quello di oggi, ha detto al termine dell'assemblea Liuca Palamara "è stato un Cdc che ha colto una grande occasione, dando un segnale forte e tangibile sul tema dell'autoriforma. Ci viene data così la possibilità - è il ragionamento del presidente dell'Anm - di consentire a tutti di favorire una reale rappresentatività e sfatare il tabù di un Csm prigioniero delle correnti", rendendo in questo modo il miglior servizio possibile ai "tanti colleghi con lunga esperienza associativa e agli altri più giovani con i quali tante volte si è discusso di come contribuire a migliore il sistema dell'autogoverno, coinvolgendo i tanti che non partecipano alla vita delle correnti e sfatando il tabù di una magistratura arroccata a difesa dell'esistente"."Quello di cambiare - ha concluso Palamara - è l'impegno più alto ed arduo per cui vale la pena di unire gli sforzi, rinunciare a pregiudizi, di accantonare i conflitti, di mettere in campo iniziativa e responsabilità di ciascuno nella sfera sua propria".

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