Ministro Fitto rinviato a giudizio, "sentenza rende giustizia"

Ministro Fitto rinviato a giudizio, "sentenza rende giustizia" Cade accusa di associazione a delinquere

Roma, 11 dic. (Apcom) - Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni, è soddisfatto della sentenza emessa oggi dal Gup di Bari, Rosa Calia Di Pinto, che lo ha rinviato a giudizio per i reati di corruzione e illecito finanziamento ai partiti in concorso con l'imprenditore ed editore romano Giampaolo Angelucci, prosciogliendolo però da altri reati come l'associazione a delinquere per corruzione e concussione. I fatti si riferiscono al periodo in cui Fitto era presidente della Regione Puglia."La sentenza del Gup di Bari rende finalmente giustizia. Fa crollare completamente l`originario impianto accusatorio nei miei confronti, che oggi si conferma essere stato fin dall`inizio puramente persecutorio - commenta in una nota Fitto - Il Gup ha dichiarato il non luogo a procedere per le accuse più gravi e infamanti, quelle di concussione e falso ma, soprattutto, quella di associazione a delinquere. Nel giugno del 2006 i pubblici ministeri arrivarono addirittura a chiedere il mio arresto e qualcuno osò paragonarmi ad un mafioso"."Oggi invece viene chiarito - spiega Fitto - che non esiste l`associazione a delinquere, tutti coloro che hanno chiesto il rito abbreviato sono stati assolti, la gara sull`affidamento delle Rsa è stata definita regolare, la commissione che la aggiudicò non è mai stata messa sotto inchiesta. I reati minori che resterebbero a mio carico, riguarderebbero ora una presunta estensione dell`affidamento in gestione di quelle Rsa, estensione che non c`è mai stata".Resterebbe poi l`accusa di corruzione per la quale lo stesso Gup scrive nel dispositivo odierno che al momento vi è una insufficienza di elementi di prova che l`accusa dovrebbe eventualmente superare nel corso del processo. "Insomma, dopo otto anni di indagini, 150mila intercettazioni telefoniche, una richiesta di arresto, una spettacolarizzazione senza precedenti, continui tentativi di infangare il mio onore e la mia persona - dice Fitto - oggi crolla tutto come un castello di carta e vado a giudizio, a questo punto con assoluta serenità, per reati minori e sulla base di elementi probatori che lo stesso Gup definisce attualmente insufficienti".

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