L`intifada di Terzigno: scontri e feriti nella notte

L`intifada di Terzigno: scontri e feriti nella notte Quattro agenti feriti. Notte di fiamme anche a Napoli

Terzigno (Napoli), 23 ott. (Apcom) - Nell'inferno di Terzigno, anche questa notte è stata scandita dal frastuono delle bombe carta. Scene di guerriglia urbana già viste, ormai ricorrenti. Una 'intifada' tutta italiana, che ancora una volta ha visto contrapposte le forze dell'ordine, schierate in massa, e alcune centinaia di teppisti. Un confronto duro, iniziato poco prima di mezzanotte e andato avanti per oltre tre ore. Da una parte c'era chi scagliava pietre, sparava fuochi d'artificio, lanciava bottiglie incendiarie; dall'altra, chi usava i fumogeni e sparava gas lacrimogeni ad altezza d'uomo.Almeno quattro gli esponenti delle forze dell'ordine feriti nel corso della notte durante gli scontri: due poliziotti del Reparto mobile e due carabinieri. Aggredita una troupe di Mediaset, ma senza gravi conseguenze.Ha invece riportato ustioni ai piedi un cittadino extracomunitario custode di un'isola ecologica di via Nazionale a Boscotrecase. Alcuni sconosciuti, in sella a uno scooter, hanno lanciato bottiglie incendiarie danneggiando un compattatore in sosta e ferendo il giovane.Notte di fiamme anche a Napoli. Numerosi, infatti, gli interventi dei vigili del fuoco per domare i cumuli di immondizia e i cassonetti incendiati. A partire dalla tarda serata, e per diverse ore, sono stati diversi gli atti dolosi, soprattutto nel centro della città: via Foria, via Duomo, via Miracoli, ma anche piazza Carlo III dove è stato parzialmente bruciato un autocompattatore della Enerambiente.Situazione difficile, dunque, anche perché in città dalla scorsa domenica ci sono cataste di rifiuti nelle strade, sia del centro che della periferia. Fino a ieri, vi erano circa 2mila tonnellate di immondizia abbandonate alle quali si dovrà aggiungere quello accumulato nel corso della scorsa notte.Intanto ieri sera il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso ha promesso interventi immediati per garantire ai cittadini dell'area vesuviana la non pericolosità dei rifiuti depositati nell'ex cava Sari di Terzigno e poi la gestione della vicenda di cava Vitiello.Dopo un tavolo interlocutorio, durato oltre tre ore, con i quattro sindaci del comprensorio, il governatore campano Stefano Caldoro e alcuni rappresentanti dei comitati, la tensione sembra essere leggermente allentata. "Sono qui su mandato del Governo - ha detto il sottosegretario - ma anche per dare una mano e trovare la soluzione della vicenda Terzigno". La prima cosa da fare, secondo il numero uno della Protezione civile, che gestirà direttamente l'invaso fino a questo momento controllato dall'Asia, è garantire la sistemazione della cava Sari, controllando i materiali che entrano, effettuando analisi sui possibili rischi e riducendo i miasmi che, da mesi, appestano il territorio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA