I protestanti celebrano oggi 500 anni dalla visita di Lutero

I protestanti celebrano oggi 500 anni dalla visita di Lutero Il teologo Ricca: Roma gli sembrò città blasfema

Roma, 31 ott. (Apcom) - Altro che Halloween. Nei prossimi giorni non si celebrano solo Ognissanti (primo novembre) e la commemorazione dei defunti (due novembre). Né c'è solo questa sera, la festa di zucche e streghe guardata con grande sospetto dalle gerarchie cattoliche ("E' solo una corruzione della festa di Ognissanti", secondo il direttore dell'ufficio liturgico della diocesi di Roma, mons. Marco Frisina, "ma l'Italia conserva un dna cristiano, anche se spesso è soffocato da culture commerciali ed ostili"). I protestanti italiani celebrano oggi anche il 500esimo anniversario della visita di Lutero a Roma, occasione di orgoglio luterano, impegno ecumenico, qualche frecciata proprio alla Chiesa cattolica. Il tutto mentre un gruppo di vittime statunitensi di preti pedofili organizza una fiaccolata di protesta vicino al Vaticano.L'anniversario riguarda un episodio poco noto al grande pubblico. Martin Lutero, all'epoca semplice monaco agostiniano, si recò a Roma nel 1510 per portare una lettera di protesta in merito ad una diatriba interna al suo ordine religioso. Solo anni dopo, proprio il 31 ottobre del 1517, Lutero affisse le leggendarie 95 tesi sul portone della cattedrale di Wittemberg che dettero la stura alla Riforma protestante e alla rottura con la Chiesa cattolica. La venuta a Roma di Lutero fu tuttavia l'unico momento di contatto diretto tra i due antagonisti di quel frangente: il monaco riformatore e la città del potere papale, che gli sembrò "blasfema", spiega il teologo valdese Paolo Ricca.

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