Pdl/ Berlusconi: Fini non è stato cacciato, si è autoescluso

Pdl/ Berlusconi: Fini non è stato cacciato, si è autoescluso "Scissione preparata da tempo, rottura per questioni personali"

Roma, 3 nov. (Apcom) - Gianfranco Fini "non è mai stato cacciato" dal Pdl, semmai si è autoescluso dal partito. Lo dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un'intervista concessa dieci giorni fa a Bruno Vespa per il libro 'Il cuore e la spada. 1861-2011', in uscita il 5 novembre da Mondadori Rai Eri."Il dispositivo della riunione - spiega il premier riferendosi all'ufficio di presidenza del Pdl di fine luglio - spiega tutto. Noi parlavamo di Fini come presidente della Camera e non come componente del partito. L'unico elemento concreto di quel documento fu il deferimento ai probiviri dei tre elementi più oltranzisti nell'azione critica nei confronti del governo. In ogni caso, quando una maggioranza nomina il presidente della Camera o del Senato, si aspetta, come minino, che essi condividano il programma legislativo che questa maggioranza e il suo governo presentano nella Camera di loro competenza"."Il Popolo della Libertà - ribadisce Berlusconi - non ha mai messo nessuno alla porta, ma ha subìto una scissione che evidentemente era stata preparata da tempo e aspettava soltanto un pretesto per consumarsi. Dunque, non si tratta di un'espulsione, bensì di un'autoesclusione". Ma questo non significa che sia fallita l'idea del Pdl: "Assolutamente no - risponde Berlusconi -. E tutti insieme abbiamo deciso di continuare sulla stessa linea. La rottura è avvenuta per questioni personali e non politiche".(segue)

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