Ue/ Rottura fra Europarlamento e Consiglio su bilancio 2011

Ue/ Rottura fra Europarlamento e Consiglio su bilancio 2011 Scontro politico su meccanismo flessibilità

Bruxelles, 16 nov. (Apcom) - Si è concluso poco dopo la mezzanotte, con la constatazione di un nulla di fatto nonostante le molte ore di negoziato, il tentativo di 'conciliazione' fra Parlamento europeo e Consiglio Ue sul bilancio comunitario per il 2011.Oggetto dello scontro, tutto politico, non erano ormai più già dalla settimana scorsa le cifre del bilancio (l'Europarlamento aveva infatti accettato la proposta del consiglio, basata sulla posizione dei Paesi più 'avari' di un aumento di spesa limitato al 2,1% rispetto al 2010) ma due questioni più 'politiche', relative alle rispettive prerogative delle due istituzioni nelle decisioni sul finanziamento dell'Unione, da una parte, e, dall'altra, la continuazione degli attuali meccanismi di flessibilità 'interna' fra le varie voci del bilancio.Le discussioni delle ultime ore, ieri notte, sono state focalizzate in particolare su quest'ultimo punto, e si sono arenate sull'intransigenza pressoché totale di soli tre Stati membri: Gran Bretagna, Olanda e Svezia. In virtù di un accordo interistituzionale fra Europarlamento e Consiglio Ue, negli ultimi tre anni è stato possibile riallocare altre iniziative urgenti (come il fondo per l'Africa durante la crisi dei prezzi agricoli due anni fa e il 'recovery plan' sull'energia l'anno scorso) lo 0,03% del bilancio annuale, non utilizzato in particolare nella politica agricola. Gli eurodeputati chiedono di rendere permanente questo meccanismo, trasferendolo in un regolamento, ma i tre Paesi citati si oppongono.La Commissione Europea - che ieri ha fatto di tutto insieme alla presidenza di turno belga per cercare un compromesso - dovrà adesso riformulare una nuova proposta di bilancio che però, con tutta probabilità, non arriverà in tempo per evitare, almeno nella prima parte dell'anno, l'esercizio provvisorio, basato sui dodicesimi del bilancio 2010 da pagare ogni mese, senza possibilità di riporto al mese successivo.Quanto alle due questioni più 'politiche', se ne parlerà al prossimo Consiglio europeo dei Capi di Stato e di governo, il 16 dicembre, per cercare un accordo fra i governi al massimo livello ed evitare il prolungarsi di una crisi istituzionale di cui l'Europa non ha certo bisogno in questo momento.

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