Coldiretti/ Per Ognissanti 400 mln in fiori: più di San Valentino

Coldiretti/ Per Ognissanti 400 mln in fiori: più di San Valentino Prevalenza ai colori bianco e giallo, l'anastasia del crisantemo

Roma, 31 ott. (TMNews) - Per gli italiani la ricorrenza del 2 novembre resta un appuntamento da ricordare nel rispetto della tradizione con un costo di circa 400 milioni di euro nell'acquisto di fiori, nonostante la crisi. E' quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che la spesa in fiori per la ricorrenza dei defunti ha superato quella di San Valentino. Se per la festa degli innamorati ha vinto su tutti la rosa, in questa occasione il crisantemo - sottolinea la Coldiretti - è il dono più scelto con la preferenza quest'anno per i colori bianco e giallo ed a seguire il rosa ed il verde.La varietà più diffusa di crisantemo è l'anastasia ed i prezzi sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno anche per il gran caldo che ha tardato molto la fioritura. Si segnala peraltro una grande variabilità - continua la Coldiretti - a seconda del momento e dei luoghi e per questo è opportuno, nonostante il tipo di ricorrenza, non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi sul mercato.La scelta è ampia tra steli recisi e in vaso donati nelle diverse forme (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo e - sottolinea la Coldiretti - nei diversi colori. I prezzi di vendita al dettaglio per i fiori recisi - riferisce la Coldiretti - variano da 1,5 euro a 7 euro per quelli più grandi e possono arrivare ai 15 euro se si tratta di crisantemi in vaso o di mazzi con più fiori. Per evitare di cadere nelle trappole del mercato è meglio non ridursi all'ultimo momento per gli acquisti, evitare venditori improvvisati per non alimentare l'illegalità, preferire l'acquisto, se possibile, direttamente dai produttoriIn Italia - continua la Coldiretti - è coltivato in diverse aree del Paese, anche se le regioni di maggior produzione sono la Liguria , la Campania, il Lazio, la Toscana , la Puglia e la Sicilia. Il crisantemo o fiore d'oro (dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore)) viene coltivato in Cina ben cinque secoli prima di Cristo. In Europa, i primi crisantemi furono diffusi alla fine del 1700, prima in Francia, poi in Italia, e in Inghilterra. In principio era una vera rarità esotica, ma col tempo se ne diffuse la coltivazione casalinga. Se in Italia il crisantemo ci ricorda soprattutto il giorno dei defunti, in Giappone - conclude la Coldiretti - è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e il principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è il simbolo della vita, della forza d'animo e della pace.Il crisantemo è anche conosciuto per le proprietà terapeutiche e il suo aroma in cucina. I ricettari europei dei secoli scorsi lo ponevano ad un posto d'onore. In particolare il "Chrysanthemum vulgare", noto anche come tanaceto o erba amara, godeva di grande considerazione. Il suo particolare aroma era sfruttato per frittate, pasticci di carne, per il pesce, e crudo nelle insalate. Il tanaceto è ricco di proprietà salutari, fra cui quella di sollecitare l'attività della mucosa gastrica.

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