Pd; Veltroni, primo giorno da ex: In questi mesi sentivo il peso
Roma, 19 feb. (Apcom) - Non schiva i giornalisti, oggi, Walter
Veltroni, come faceva, sia pure sorridendo, fino a qualche giorno
fa. Arriva alla Camera per votare la fiducia sul decreto
milleproroghe, entra in Aula per dare il suo 'no', e poi torna
subito in Transatlantico, il grande corridoio adiacente l'Aula di
Montecitorio dove i cronisti aspettano di incrociare i politici.
Sorride, è un po' spettinato, ha voglia di chiacchierare, ma non
di politica: "Non ne parlerò per molto tempo", avverte. Molti
deputati vanno a salutarlo, anche qualcuno del centrodestra, come
Guido Crosetto. "Sto bene, sono uno di buon umore per carattere.
Stamattina mi sono svegliato un po' più tardi, dopo anni in cui
la sveglia era rigorosamente alle 7.30, un quarto d'ora per fare
la doccia e vestirsi e poi al lavoro. Ma anche stamattina ho
lavorato, ho dovuto aiutare mia figlia con la tesina...".
Insomma, come se nulla fosse, lo interrompe un cronista: "Beh,
no", ribatte Veltroni. "Il peso si sente, come è normale per chi
ha responsabilità politiche. Soprattutto in questo ultimo mese,
il peso si sentiva moltissimo. Ma adesso ho la coscienza a posto,
sento di avere fatto la scelta giusta. Per me e per la 'casa
comune' (il Pd, ndr)". Inutile provare a tornare sull'attualità
politica e quando qualcuno chiede se ci sia stata una telefonata
con Massimo D'Alema la risposta è secca: "Ragazzi, siate
gentili...".
Ogni tanto arriva un deputato, ad un certo punto Dario
Franceschini, il segretario che dovrebbe essere eletto sabato
dall'assemblea costituente del Pd, si fa largo tra i cronisti per
abbracciare Veltroni: "A che ora ti sei alzato stamattina?", gli
chiede sorridendo. I due si allontanano per un po', qualche
minuto di conversazione privata. Ma la 'privacy' dura poco, il
capannello dei cronisti si ricompone e il segretario
dimissionario invita tutti alla 'buvette' a bere, tornando agli
argomenti 'leggeri': "Non sono uno che si spaventa se ha più
tempo libero, tempo per stare con me stesso, anzi. Per fortuna ho
molti interessi... Certo, devo riprendere le misure della mia
vita, dei 'pieni' e dei 'vuoti'. Ma potrò decidere se mettermi a
leggere un libro o se scrivere un po'". Forse c'è un nuovo libro
nella mente dell'ex segretario del Pd: "Ho un paio di idee...".
Qualcuno prova provocatoriamente a chiedere se darà vita ad una
fondazione, rimediando una mezza occhiataccia.
Inutile insistere, di Pd Veltroni non parla. Racconta di aver
ricevuto tante telefonate e mail di solidarietà, "anche
telefonate che non ti aspetti e che ti fanno davvero piacere",
come quelle delle figlie di Enzo Biagi e dei genitori di Ilaria
Alpi. Passa Giulio Tremonti, che si ferma per stringere la mano a
Veltroni. Poi l'ex segretario democratico saluta tutti. E
stasera, chiede un giornalista particolarmente curioso? "Stasera
- risponde Veltroni - la Virtus (la squadra di basket di Roma,
ndr)".