Biotestamento, Schifani: No ostruzionismo,rispettero' calendario
El Alamein, 17 mar. (Apcom) - Il Senato rispetterà il calendario
dei lavori d'aula sul testamento biologico: se ne dice convinto
il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, Renato Schifani,
parlando a margine della sua visita al Sacrario militare italiano
di El Alamein in Egitto. Commentando la presentazione di quasi
3mila emendamenti, in larga parte dei deputati radicali, Schifani
dice: "Intanto gli uffici stanno verificando quanti di questi
emendamenti saranno dichiarati ammissibili".
"Credo - osserva la seconda carica dello Stato - che la nostra
apertura al confronto in commissione, dando più tempo, abbia dato
i suoi frutti e non vi era nessun ostruzionismo. In aula assisto
a un tentativo di ostruzionismo che limita il diritto di parola,
il diritto al confronto di ciascun parlamentare. Ho sempre
garantito - sottolinea Schifani - la libertà di parola e di poter
esprimere le proprie opinioni ma l'ostruzionismo mi impedisce
questa libertà, allora sono pronto ad assumermi le mie
responsabilità e ad operare, mi auguro di concerto con tutti i
capigruppo, quelle scelte che permettano ai singoli parlamentari
e ai gruppi di potersi esprimere su un tema così delicato".
"I tempi - ricorda il presidente del Senato - sono già
contingentati, ma noi abbiamo previsto un calendario che intendo
rispettare: intendo arrivare - avverte - al voto finale la
prossima settimana, una scelta che è stata condivisa da tutti i
gruppi, se vi sarà ostruzionismo ci attrezzeremo".
"Confido - dice ancora Schifani - sul fatto che si possa
arrivare a una larga convergenza, già in commissione su alcuni
punti le parti si sono avvicinate: sull'articolo 1 e su altre
proposte dell'opposizione fatte proprie dalla maggioranza.
Confido proprio che sia l'aula ad essere punto di convergenza di
una sintesi, ecco perchè l'ostruzionismo va in senso
diametralmente opposto al tentativo di trovare un accordo".
Quanto alla richiesta dei senatori radicali della diretta tv sui
lavori d'aula, Schifani osserva: "Le dirette vanno richieste dai
gruppi e non da singoli parlamentari e la prassi è concederla in
occasione delle dichiarazioni di voto finali e non della
discussione".