Aerei; Bagagli smarriti: allarme per la Ue,ma un affare per molti
Bruxelles, 17 mar. (Apcom) - L'Unione europea, per bocca del
commissario ai Trasporti Antonio Tajani lo ha definito un
fenomeno "allarmante", e certamente lo è, ma come per molte cose
delle vita la questione ha due facce, e che anche chi,
onestamente, ci guadagna. Si tratta dei bagagli smarriti, una
tragedia per i proprietari originali, una fonte di ricchezza per
chi se ne appropria, legalmente, dopo.
Sì perchè in Europa il fenomeno è davvero grande, ed è in
crescita. Secondo l'associazione britannica dei consumatori Air
Transport Users Council (Auc) lo scorso anno sono state perse
negli aeroporti 42 milioni di valigie contro i 36 del 2006. Vuol
dire che ogni 1.000 bagagli 16,6 spariscono. Tanti, troppi, tanto
che tajani ha oggi deciso di lanciare una indagine della Ue per
chiarire la questione. Mutande, magliette, spazzolini da denti ma
anche macchine fotografiche, documenti, insomma qualsiasi cosa si
possa immaginare può essere dentro ad una valigia e si tratta di
una vera ricchezza.
Una ricchezza che, come tutte le ricchezze, ha un mercato, quello
delle aste. In Italia i bagagli smarriti vengono custoditi in
aeroporto per un mese. Se non si presenta nessuno per reclamarli
le autorità di pubblica sicurezza li aprono, e vedono se è
possibile risalire al proprietario. Quando ci si riesce la
valigia torna al suo padrone, in caso contrario finisce tutto
sotto la responsabilità dell'Enac che, dopo un paio di anni di
deposito, apre un'asta pubblica e vende al miglior offerente la
valigia rimasta senza padrone.
Qualcosa del genere succede anche in Gran Bretagna, ma con tempi
molto più ristretti. Se dopo tre mesi il proprietario non salta
fuori si mette tutto all'asta e il guadagno finisce ad
organizzazioni di beneficenza. Le valige non vengono aperte dalla
polizia, quindi è al buon cuore del compratore rintracciare il
proprietario originale, quando capita la possibilità.
Il prezzo di una valigia a Heathrow, scrive oggi un servizio del
sito della Bbc è di circa 20 euro, e alle aste partecipano dei
veri e propri professionisti del settore, che comprano a scatola
chiusa, infatti, spiega uno di loro "compro più che posso perchè
più compro più ho la possibilità di trovare qualcosa di valore".
Questa merce poi continua il suo viaggio e normalmente viene
rivenduta. Qualcuno ha organizzato un suo mercatino personale,
qualcuno si affida a e-bay per i pezzi migliori e il guadagno può
arrivare fino a sei volte la spesa dell'asta.
La ricerca di Auc fornisce anche una classifica delle compagnie
più pasticcione con i bagagli. Alitalia, nel 2007, ha conquistato
un 'onorevole' terzo posto tra i peggiori, alla parti con Klm con
una media di 19,7 bagagli persi ogni 1.000 viaggiatori. Ben
lontane le due compagnie dalle davvero disastrose prestazioni di
Tap (Portogallo) e British Airways: la prima jìha una media di
27,8/1000 e la seconda di 26,5/1000. Tutte e quattro queste
compagnie sono tra l'altro in peggioramento rispetto all'anno
precedente di almeno 3 punti.
Seguono altre prestigiose società, come Air France, Lufthansa
(che però è in calo), Sas e Iberia. Air One nel 2007 si comportò
benino, con una perdita di bagagli ferma al 9,9/1000.