Moda/ Per Milano vale più di Nobel per Stoccolma: 150 mld indotto

Moda/ Per Milano vale più di Nobel per Stoccolma: 150 mld indotto Uno su due nel mondo riconosce la città per le sfilate

Milano, 29 set. (Apcom) - Un indotto economico e di immagine di circa 150 miliardi euro. Tanto valgono per Milano e provincia le sfilate di moda, che sono più. A quantificarne il valore l'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza che ha fatto uno studio alla vigilia della chiusura della settimana della moda.Le sfilate, che rappresentano il 48,58% della riconoscibilità internazionale del capoluogo lombardo devono il loro prestigio al valore dei brand italiani che vanno in passerella, ai primi posti del Best Global Brands: Gucci si piazza al 41esimo posto con un valore del brand di 8,18 miliardi di dollari, Prada al 87esimo (3,53 miliardi), Armani all'89esimo (3,30 miliardi). Per Parigi, l'eterna concorrente milanese nella moda, le sfilate di moda rappresentano solo il 18,36% della riconoscibilità internazionale della capitale francese.E il forte legame che identifica Milano con la moda pone il capoluogo lombardo subito dopo Rio de Janeiro, conosciuta per il Carnevale (71,17%), nella classifica della "riconoscibilità" di una città attraverso un evento. Ma le sfilate valgono per Milano quasi il doppio di quello che rappresenta la cerimonia del Nobel per Stoccolma (27,63%) e la cerimonia degli Oscar per Los Angeles (27,72%). Dei 150 miliardi di euro di valore del brand delle sfilate di moda milanesi, più di 111 miliardi riguardano Milano, 15 miliardi Como, 14 Varese e più di 11 miliardi Monza e Brianza. Una ripartizione delle risorse all'interno di un territorio che conta oltre 15mila le imprese attive nel tessile e un interscambio commerciale di oltre 17 miliardi di euroL'importanza della moda per l'economia del Paese è un fatto anche nella attenzione che gli italiani ripongono nell'abbigliamento. Il 32,7% degli italiani tra Milano, Napoli, Monza e Roma ha l'abitudine a osservare se le persone indossano capi firmati e gli uomini si scoprono attenti alle firme (27,4%) quasi come le donne (35,3%), soprattutto a Milano: il 29,8% dei milanesi nota il capo firmato contro il 32% delle milanesi.

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