Messina/ L'addio alle vittime dell'alluvione

Messina/ L'addio alle vittime dell'alluvione L'arcivescovo denuncia:territorio violato, ora fatti e non parole

Roma, 10 ott. (Apcom) - Messina come L'Aquila, costretta a dare l'ultimo saluto ai suoi concittadini uccisi da un evento naturale catastrofico sul quale ha pesato certamente anche una 'causa' umana, quella di case che, a Messina come all'Aquila, sono forse state costruite con 'leggerezza' fatale. Si sono celebrati oggi, davanti a una città commossa e all'Italia che, come sempre quando accade una tragedia, si è risvegliata solidale e si è stretta attorno ai messinesi, i funerali solenni per 21 delle 28 vittime dell'alluvione che ha colpito il fragile litorale sud della città dello Stretto. Gremito il bel Duomo di Messina, gremito il sagrato davanti alla Cattedrale: tutti, messinesi e 'reggini', persino aquilani giunti in segno di rispetto, per l'estremo saluto a tutte quelle bare.Il dolore in chiesa era tangibile, palpabile nei volti chiusi come un pugno, nelle lacrime all'angolo degli occhi, nelle bocche serrate trattenute con le mani, come se l'anima potesse scappare fuori e perdersi. Per testimoniare l'esistenza dei troppi bambini i cui corpi ancora il fango non vuole restituire c'erano dei palloncini bianchi legati alle bare degli adulti, come all'Aquila c'erano quelle strazianti bare bianche poste come in un abbraccio sui feretri dei genitori: poi, al termine dei funerali, i palloncini sono stati liberati, per lasciarli volare nel cielo.E se il messaggio del Papa colpisce parlando della necessità di "un comune impegno per superare le difficoltà", quello dell'arcivescovo di Messina, monsignor Calogero la Piana, colpisce per la forza delle sue denunce chiare, inequivocabili: quello di Messina "è un territorio bello, ma troppo spesso sfregiato, violentato dal peccato dell'uomo, da interessi privati ed egoistici, noncuranza, logiche perverse e speculazioni di ogni ordine e grado". E poi l'appello a "non strumentalizzare questa tragedia". "Si è parlato di tragedia annunciata, di stato di calamità, di strade sbriciolate impraticabili, di intere famiglie sfollate, di numerosi feriti, di danni economici ingenti e di fondi stanziati, di cordoglio nazionale, di funerali solenni o di Stato, ma si è voluto anche polemizzare, giudicare e condannare con sufficienza e presunzione". "Ciò che non tolleriamo - ha detto - è il reiterato tentativo di strumentalizzare il dramma di questa terra e questa amata gente". Infine il severo richiamo alle istituzioni, al Governo regionale e a quello nazionale: "Il vostro silenzio miei cari fratelli defunti è il grido più eloquente di ciò che tutti noi oggi osiamo sperare, chiedere e gridare ai responsabili della cosa pubblica: restituiteci la serenità, dateci la garanzia di un piano di sicurezza fatto di opere concrete e non di carte o di parole vuote o di circostanze, perchè simili tragedie non debbano più accadere".In chiesa il premier Silvio Berlusconi, che stamattina haribadito che le nuove case "saranno costruite in tempi brevi",seguendo l'esempio di quanto fatto in Abruzzo, di questo tragicogemellaggio nel dolore, il presidente del Senato Renato Schifaniin rappresentanza del Capo dello Stato, il capo del dipartimentodella Protezione civile Guido Bertolaso. Presente in chiesa la'schiera' dei politici siciliani: il ministro dell'AmbienteStefania Prestigiacomo, il ministro della Giustizia AngelinoAlfano, l'onorevole Antonio Martino che è di Messina, l'esponente del Pd Angela Finocchiaro, il governatore della Regione Raffaele Lombardo.Per Simone Neri, la cui bara ha aperto il corteo dei feretri al termine dei funerali solenni, è arrivata una medaglia d'oro al valore, per avere salvato otto persone prima di cedere, di arrendersi al fango e perdere la vita. Ora, è il tempo della ricerca degli altri corpi, dei dispersi, è il tempo del dolore ed è il tempo delle responsabilità.

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