Islam/ Rete studenti: no a ora religione lottizzata tra le fedi

Islam/ Rete studenti: no a ora religione lottizzata tra le fedi Soluzione Irc non è assunzione imam al pari dei preti cattolici

Roma, 17 ott. (Apcom) - La Rete degli studenti reputainapplicabile la proposta di Adolfo Urso, vice¡ministro delloSviluppo economico e del commercio estero, di introdurre a scuolaun'ora settimnale di 'Storia della religio¡ne islamica', al finedi attira¡re nei nostri istituti i ragazzi musulmani, facoltativaed alternativa alla tradizionale ora di religione cattolica: "sesi fa l'ora di Islam - dice Luca De Zolt, leader della Rete deglistudenti - si dovrebbe fare anche l'ora di cristianesimoortodosso o quella di buddismo: questo non è sostenibile perchési arriverebbe a una vera lottizzazione dell'istruzione da partedei credi, in cui prevarrebbe tra l'altro la legge del più forteo della maggioranza".Sebbene respinta, secondo il sindacato studentesco l'iniziativadell'on. Urso merita comunque attenzione perchè di stampo diversoda quelle giunte sinora da rappresentanti del governo in carica:"senza dubbio - dichiara il coordinatore nazionale della Rete -cogliamo la differenza importantissima tra la proposta di Urso ele bordate razziste e xenofobe della Lega, ribadite oggi daCastelli sul 'Corriere della Sera', ma non possiamo pensare cheil problema dell'Irc si risolva moltiplicando nelle scuole le orededicate alle altre religioni".Secondo De Zolt l'ipotesi del vice-ministro deriva da unpresupposto reale, ma sino ad oggi trascurato: l'educazione deigiovani di religione musulmana: "Urso coglie un punto essenzialequando dice che non si possono lasciare i bambini islamici allaghettizzazione dell'istruzione integralista, ma la soluzione nonè l'assunzione degli imam al pari dei preti cattolici".In assoluto, il sindacato degli studenti 'medi' ribadisce che lascuola non dovrebbe concedere spazi a materie improntate allareligione: "dobbiamo ripristinare il fondamento laico dellascuola, eliminando l'anacronistica ora di religione cattolica persostituirla - sottolinea De Zolt - con corsi dedicati allaconoscenza delle altre culture e religioni, ma soprattuttoall'educazione civica e al rispetto delle regole e dellaconvivenza democratica".La proposta dell'on. Urso viene collocata dal rappresentantedella Rete degli studenti "nella linea di pensiero dellamulticulturalità adottata dai paesi anglosassoni e dalla Francia,che parte dal presupposto che le comunità etniche, religiose elinguistiche debbano rimanere separate in casa: il fallimento diquesta teoria è evidente nelle banlieue francesi enell'esplosione di bullismo razziale registrato in Inghilterraalla fine degli anni 90".La Rete propone quindi un modello scolastico incentratosull'interculturalità, che prevede la contaminazione dellediverse culture, tenendo come punto fermo la Costituzione."La nostra partecipazione alla manifestazione antirazzista dioggi - conclude De Zolt - nasce proprio per rivendicare insiemeagli universitari scuole e università interculturali e laiche:perché solo nelle scuole e nelle università pubbliche,adeguatamente finanziate e di qualità la stradadell'interculturalità e dell'integrazione è possibile".Alg171720 ott 09

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