Roma, 1 feb. (Apcom) - Se anche si può definire "corretta" la
tesi della Commissione Barroso sulla sua "non competenza" a
intervenire nella richiesta italiana di estradizione dell'ex
esponente dei Pac Cesare Battisti, il ministro degli Esteri
Franco Frattini ritiene che su questa vicenda "a Bruxelles hanno
perso un'occasione importante".
In un'intervista al Giornale, il titolare della Farnesina spiega
che "la questione è politica". "Nel respingere la nostra
richiesta di estradizione, il Brasile ha sostenuto che la
decisione è frutto dei rischi che Battisti avrebbe potuto correre
in Italia", commenta Frattini. "Il che vorrebbe dire che si mette
in dubbio la tenuta costituzionale e democratica di un paese
dell'Ue. Può tacere Bruxelles davanti a questa tesi? E se domani
toccasse al Belgio o alla Polonia, come ci si comporta? Si fa
finta di niente?" chiede il ministro.
Tanto più, ricorda il capo della diplomazia italiana, "che
proprio la Ue sta lavorando per stabilire per tutti quale deve
essere lo status di rifugiato e, dunque, sta decidendo quale
siano i canoni per accettarne la richiesta d'asilo".
Il governo italiano, assicura infine Frattini, non intende far
finta di niente davanti a quello che ritiene "un grave errore
commesso da una parte del governo brasiliano". "Così da un lato
vogliamo rimanere responsabilmente amici" del Brasile "anche
perché in questo 2009 abbiamo la responsabilità di guida del G8",
conclude il ministro. "Dall'altro intendiamo avvalerci di ogni
mezzo per ottenere l'estradizione di un criminale e di un
assassino. Pronti tra l'altro a replicare a brutto muso a
chiunque, dal Brasile, pretenda di darci lezioni su come superare
gli anni di piombo".