Battisti, lettera dal carcere: sono un perseguitato politico
Roma, 30 gen. (Apcom) - Tre pagine coperte di una grafia incerta,
in portoghese, per ringraziare tutti coloro che lo stanno
aiutando: Cesare Battisti dal carcere ribadisce ai giornalisti
brasiliani la sua condizione di "perseguitato politico"; promette
che li vedrà "nei prossimi giorni", non appena se la sentirà;
ribadisce la sua innocenza dagli omicidi per cui è stato
condannato in Italia e fa "i nomi dei veri assassini", affermando
intanto che "il colpo che ferì il figlio del gioielliere
Torregiani fu una palla del revolver di suo padre".
Conclude: "Spero che la mia situazione sarà capita e che potrò
vivere in libertà con la mia famiglia gli ultimi anni della mia
vita. Con rispetto", dal carcere di Papuda: la data è di oggi, 30
gennaio 2009.
Quanto ai nomi, scritti in maiuscola, Battisti cita "Memeo,
Fatone, Masaza e Grimaldi, tutti collaboratori di giustizia,
"pentiti".