Battisti;Lula tiene il punto con Napolitano.Da Colle ok a ricorso
Roma, 23 gen. (Apcom) - Il Brasile non si muove di un passo e il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano 'benedice' il
ricorso giuridico che il governo italiano sta valutando per
ottenere l'estradizione dell'ex terrorista Cesare Battisti. A una
settimana esatta dalla lettera scritta dal Capo dello Stato al
suo corrispettivo brasiliano arriva la risposta di Inacio Lula da
Silva. E, a parte il riconoscimento dello stato di diritto e
della democrazia italiana, con annesso rispetto per la
magistratura, Lula è molto determinato nel difendere la posizione
e le scelte del suo paese.
Nella sua lettera del 16 gennaio Napolitano si era detto "stupito
e rammaricato" dalla decisione del Brasile chiarendo senza mezzi
termini "le garanzie" che l`ordinamento costituzionale e
giuridico italiano "ha offerto e offre nel perseguire anche i
responsabili di reati di terrorismo". Con la sua presa di
posizione il Capo dello Stato si era reso "interprete della
vivissima emozione e della comprensibile reazione che la grave
decisione ha suscitato nel paese e tra tutte le forze politiche
italiane".
I testi integrali delle due lettere non sono stati resi noti da
nessuna delle due presidenze e sia per l'appello di Napolitano
che per la risposta di Lula il Quirinale ha diffuso una nota
spiegando il contenuto sostanziale delle missive e citando alcuni
passaggi. Nel pomeriggio il ministro degli Esteri Franco Frattini
è salito al Colle e Napolitano gli ha mostrato la lettera di
Lula. Il presidente ha colto l'occasione per manifestare il suo
appoggio e il suo apprezzamento "all'intendimento del Governo
italiano di ricorrere a ogni strumento giuridico previsto
dall'ordinamento brasiliano e da quello internazionale per
sostenere le ragioni poste a base della richiesta di estradizione
di Cesare Battisti".
Del resto, la nota del Colle, ricorda con precisione che l'ex
militante dei Proletari armati per il comunismo è stato
"condannato all'ergastolo per più omicidi commessi negli anni
dell'attacco terroristico alla democrazia italiana". Quella
stessa democrazia dalla quale il Brasile vorrebbe 'difendere'
Battisti con la decisione di riconoscergli lo status di rifugiato
politico. Certo Lula ha voluto esprimere la piena considerazione
del suo paese "per la magistratura italiana e per lo stato di
diritto democratico vigente in Italia e fiducia nel carattere
democratico, umanitario e legittimo" del nostro ordinamento
giuridico. Ma al tempo stesso il presidente brasiliano ha tenuto
il punto citando nella sua risposta a Napolitano "le basi
giuridiche, interne e internazionali, della decisione presa dalle
competenti autorità brasiliane per il caso Battisti, nella sua
specificità".
Nei giorni scorsi il ministro per i Rapporti con il Parlamento
Elio Vito aveva spiegato che il governo italiano era pronto a
predisporre tutti i ricorsi resi possibili dall'ordinamento
internazionale, compreso quello presso la Corte suprema
brasiliana, affinché il Brasile riveda la sua decisione e accordi
l'estradizione.