Europee; Ipotesi intesa Pd-Pdl su soglia al 4% scatena 'piccoli'
Roma, 23 gen. (Apcom) - La legge elettorale per le europee
potrebbe essere riformata in extremis con l'introduzione di una
soglia di sbarramento al 4%, ferme restando le preferenze. Le
trattative tra Pd e Pdl sono proseguite, nonostante il no del Pd
al sistema misto che fa convivere preferenze e liste bloccate, e
l'ultimo contatto avuto ieri tra Dario Franceschini e Donato
Bruno avrebbe fatto registrare la possibilità di un accordo. Alla
possibile intesa manca ancora il via libera da Silvio Berlusconi,
ma i piccoli partiti già protestano contro quello che ritengono
un "colpo di mano" dei due partiti più grandi.
Il coro di no è assolutamente trasversale e va da 'La Destra' di
Teodoro Buontempo e Francesco Storace alla Sinistra democratica
di Claudio Fava. Dice Buontempo: "Il bipartitismo, se nasce dal
basso come scelta degli elettori, è legittimo e va rispettato.
Se, invece, come sta accadendo, il bipartitismo viene imposto da
leggi liberticide, che per decreto eliminano partiti che hanno il
consenso, siamo di fronte a un totalitarismo strisciante che, se
non fermato in tempo, rischia di giungere a un punto di non
ritorno". Il no arriva anche dal 'Comitato per la democrazia',
che racchiude Ps, Prc, Udeur, Sd, Verdi, Psdi, Pli, Partito
d'azione e Comitato dei 101: "Piegare la legge elettorale
all`interesse dei due partiti maggiori e soprattutto alla
necessità del Pd di porre un freno alla caduta di consenso
registrata nel Paese, altro non è che attentare alle regole di
una civile convivenza democratica nel rispetto delle idee e delle
posizioni di tutti".
Ma se il 'no' dei piccoli partiti è trasversale, quello dei
potenziali alleati del Pd è accompagnato anche dalla minaccia di
'ritorsioni': rottura con i democratici a tutti i livelli.
Claudio Fava parla di "accattonaggio" di Veltroni e avverte: "Se
questo accordo del Pd con Berlusconi diventasse realtà,
evidentemente le conseguenze politiche nei rapporti del Pd con
la sinistra a livello nazionale e negli enti locali sarebbero
chiare e nette". Quasi le stesse parole del segretario di Prc
Paolo Ferrero: "Vogliamo augurarci che in relazione a una
questione di rilevanza generale, com`è quella che riguarda la
legge elettorale, non ci siano persone in cerca di sotterfugi
come ladri nella notte. Certo è che, quando risultasse vero,
Rifondazione comunista ne trarrebbe tutte le conseguenze nel
rapporto con il Partito democratico sia sul piano nazionale che
locale".