Sciopero anti-italiani, avviati colloqui per risolvere la crisi
Roma, 1 feb. (Apcom) - Sono iniziati ieri i colloqui tra
sindacati e datori di lavoro per porre fine allo sciopero dei
dipendenti della raffineria Lindsey Oil, nel nord del
Lincolnshire. Le trattative si svolgono con la mediazione
dell'Acas (Advisory conciliation and arbitration service), un
organismo indipendente che offre servizi di arbitrato nelle
controversie di lavoro, e sono seguite da vicino dal governo
britannico.
Intanto proseguono le manifestazioni in sostegno dei lavoratori
della raffineria, che protestano contro la decisione della
compagnia petrolifera Total, che gestisce la struttura, di
scegliere l'impresa italiana Irem per la costruzione di un nuovo
impianto nella raffineria: un appalto da 220 milioni di euro con
l'impiego di operai italiani e portoghesi. La Irem Spa è un
gruppo di Siracusa attivo nel settore delle costruzioni e
montaggi meccanici, con filiali in Francia, Belgio, Svizzera,
Spagna, Libia e Azerbaigian.
La protesta si è diffusa a macchia d'olio un po' in tutto il
Regno Unito, dalla Scozia al Galles, dall'Inghilterra al Nord
Irlanda (come alla centrale di Fiddlers Ferry nel Cheshire, e la
centrale di Kilroot, ad Antrim) malgrado le rassicurazioni della
Total secondo cui non ci saranno licenziamenti "diretti" e il
personale impiegato dalla Irem sarà pagato esattamente come altri
lavoratori sul sito (non si tratterebbe quindi di risparmiare sul
costo della forza lavoro). Rassicurazioni che non sono bastate
per placare la rabbia dei lavoratori che da quattro giorni vanno
ripetendo lo slogan utilizzato dal premier inglese Gordon Brown
all'alba del suo insediamento a Downing Street: "Lavori inglesi
per lavoratori inglesi" e che hanno conquistato le prime pagine
di tutti i principali quotidiani.
Il governo ha chiesto all'Acas di occuparsi della controversia
all'origine della protesta, mentre i sindacati di categoria
vogliono che il premier Gordon Brown incontri i rappresentanti
delle industrie del settore.
Si dice "amareggiato" e "addolorato" Mario Saraceno,
amministratore unico della Irem spa, la società siciliana presa
di mira dalle proteste anti-italiane dei lavoratori britannici di
una raffineria nel Lincolnshire.
Sono amareggiato perché vedo il lavoro di tanta gente messo in
dubbio, vedo un atteggiamento che non risponde allo spirito
dell'Europa e che non risponde alle esigenze del mondo, che è
quello di consentire la libera circolazione di idee, di forze, di
energie, quindi non c'è dubbio che la cosa ci preoccupa e ci
addolora", ha detto Saraceno ieri sera al Tg1, aggiungendo che in
ogni caso non getterà "mai" la spugna.