Roma, 23 gen. (Apcom) - Luna di miele già finita tra Barack Obama
e i media: i primi malumori si sono trasformati rapidamente in
aperta critica quando la Casa bianca ha ristretto a soli quattro
giornalisti della carta stampata la presenza al secondo
giuramento del presidente americano. L'assenza delle telecamere,
anche quelle delle agenzie, ha fatto sì che dell'inedito evento
non esista praticamente alcun documento visivo: Associated Press,
Reuters e France Press si sono rifiutate di diffondere sui loro
canali le immagini scattate dal fotografo ufficiale della Casa
Bianca, Pete Souza. Ai servizi fotografici delle agenzie è stato
anche vietato l'accesso nello Studio Ovale nel primo giorno di
lavoro di Obama.
Bill Plante, uno dei volti più noti della Cbs, si è anche
lamentato per l'esclusiva, pagata milioni di dollari, ottenuta
dalla rete concorrente Abc per la serata dal ballo inaugurale a
Washington, con relativa intervista alla First Lady.
Il capo ufficio stampa della Casa Bianca, Robert Gibbs, ha ha
difeso l'operato del suo servizio, parlando di atteggiamento
"onesto e trasparente" nei confronti dei media. E lo stesso Obama
è apparso desideroso di fare una buona impressione, arrivando a
sorpresa di persona nella pressroom poche ore dopo il briefing.
Ma alcuni membri dello staff del nuovo ufficio stampa hanno
lanciato segnali di voler scuotere alcune tradizioni ben
consolidate fra i giornalisti che "coprono" la Casa Bianca. Ad
esempio, il New York Times non ha ottenuto la consueta intervista
durante la fase di transizione, nella quale il presidente si
esprimeva a ruota libera sul suo futuro mandato.