Vaticano: Chi nega la Shoah non sa nulla della Croce ne' di Dio
Roma, 30 gen. (Apcom) - Chi nega la Shoah "non sa nulla né del
mistero di Dio, né della Croce di Cristo". E ciò è "tanto più
grave se la negazione viene dalla bocca di un sacerdote o di
vescovo". Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi,
affida ad un editoriale alla Radio Vaticana la nuova condanna per
le parole negazioniste di alcuni lefebvriani.
Padre Lombardi richiama le parole pronunciate da Benedetto XVI
mercoledì scorso, al termine dell'udienza generale, con le quali
"ha ripreso la profonda meditazione" del suo discorso nel campo
di concentramento di Auschwitz. "La Shoah induca l`umanità a
riflettere sulla imprevedibile potenza del male quando conquista
il cuore dell`uomo", ha detto il Papa. E così, sottolinea il
portavoce vaticano, "non ha solo condannato ogni forma di oblio e
di negazione della tragedia dello sterminio di sei milioni di
ebrei, ma ha richiamato i drammatici interrogativi che questi
eventi pongono alla coscienza di ogni uomo e di ogni credente".
"Perché - spiega - è la fede nella stessa esistenza di Dio che
viene sfidata da questa spaventosa manifestazione della potenza
del male. La più evidente per la coscienza contemporanea, anche
se non la sola. Benedetto XVI lo ha riconosciuto lucidamente nel
discorso di Auschwitz, facendo sue le domande radicali dei
salmisti a un Dio che appare silente ed assente".
Prosegue padre Lombardi: "Di fronte a questo duplice mistero -
della potenza orribile del male, e dell`apparente assenza di Dio
- l`unica risposta ultima della fede cristiana è la passione del
Figlio di Dio. Queste sono le questioni più profonde e decisive
dell`uomo e del credente di fronte al mondo e alla storia. Non
possiamo e non dobbiamo evitarle e tanto meno negarle. Se no, la
nostra fede è ingannevole e vuota. Chi nega il fatto della Shoah
non sa nulla né del mistero di Dio, né della Croce di Cristo.
Tanto più è grave, quindi, se la negazione - conclude - viene
dalla bocca di un sacerdote o di un vescovo, cioè di un ministro
cristiano, sia unito o no con la Chiesa cattolica".