Auto e trattori venduti on line
Ma sono truffe: arrestato 55enne

È stato arrestato e portato in carcere un 55enne italiano su ordinanza di custodia cautelare. A lui sono contestate decine di truffe on line.

È stato arrestato e trasferito in carcere dai carabinieri della Compagnia di Treviglio il 55enne italiano, già noto alle forze dell’ordine e domiciliato a Canonica d’Adda: l’uomo, originario della Bassa Bergamasca, utilizzando siti specializzati nelle compravendite tra privati, dal 2016, ha messo in atto alcune decine di truffe on line. Per lo più l’oggetto del raggiro era la compravendita di autovetture usate (per lo più fuoristrada, macchine di grossa cilindrata, ma anche trattori agricoli). Dopo aver acquisito la caparra, il 55enne si rendeva inadempiente ed irreperibile facendo quindi emergere la truffa.

La maggior parte dei truffati sono della Bassa Bergamasca. Nonostante il sequestro di carte di credito e di conti correnti, l’uomo ha continuato la sua attività criminosa sino al 2018, al punto tale da rendere necessaria, eccezionalmente, l’applicazione del carcere come misura cautelare, essendo difatti inapplicabili misure diverse, data la particolarità del modus operandi (contatti via web o via telefono).

Le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Treviglio insieme ai colleghi della sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Carabinieri, dirette e coordinate da Davide Palmieri, hanno quindi permesso di risalire alle tracce telematiche lasciate dal truffatore seriale. All’uomo è stato quindi contestato il reato di truffa aggravata e continuata e, conseguentemente, richiesta la misura custodiale al gip, che ha così disposto il carcere per il 55enne. Nei prossimi giorni l’uomo sarà sottoposto ad interrogatorio di garanzia.

Il giro d’affari delle truffe è di diverse migliaia di euro, somme transitate quasi esclusivamente utilizzato carte prepagate ricaricabili, per rendere in qualche modo difficoltosa la tracciabilità del denaro.Gli investigatori sono ora sulle tracce di possibili altre truffe messe in atto dall’uomo e di suoi «aiutanti». Difatti, a volte, i contatti con i clienti-vittime delle truffe avvenivano via telefono, anche da parte di voci femminili o le somme di anticipo/caparra venivano fatte transitare su conti intestati a terze persone.

«In questi casi, ancora una volta, è importante ribadire che bisogna diffidare da proposte commerciali fatte da privati quando non si hanno elementi di certezza o di affidabilità sugli stessi e soprattutto quando le compravendite avvengono su siti non accreditati per tale tipologia di transazioni. Nei casi sospetti o a truffa consumata è comunque indispensabile rivolgersi alla Stazione Carabinieri di riferimento» segnalano i militari.

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