Bergamo - Treviglio, polemica Coldiretti
«Disastro annunciato per 60 aziende»

L’ipotesi di realizzazione del collegamento tra Bergamo e la pianura cosi come previsto dal progetto preliminare approvato ormai nel 2012 nella Conferenza di Servizi non può che riscontrare le forti perplessità di Coldiretti Bergamo

«Siamo consapevoli della necessità di favorire collegamenti più veloci tra la pianura e il capoluogo, siamo però altresì convinti che questa importante scelta dovrà essere effettuata con estrema attenzione al fine di evitare errori irreparabili». Così il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio, contribuisce al dibattito in corso circa la fattibilità del progetto relativo all’autostrada Bergamo -Treviglio, portando la voce del mondo agricolo.

«Per le ricadute che un’opera di questa portata rischia di avere - sottolinea Brivio - chiediamo ai decisori di tenere un approccio che non sia frutto della fretta e della superficialità, ma anche della valutazione senza pregiudizio di ogni possibile alternativa in modo che la scelta scaturisca da un’accurata analisi e non da sole parziali valutazioni».

A preoccupare gli agricoltori è l’ennesimo sacrificio di fertile campagna che si prospetta. «Non possiamo essere d’accordo sul fatto che, essendoci un’unica proposta che ad oggi ha solamente iniziato l’iter autorizzativo - sostiene Brivio - questa possa essere considerata l’unica realizzabile. Forse a Bergamo non abbiamo bisogno di un’ulteriore autostrada che andrà a consumare irreparabilmente altri milioni di metri quadrati di suolo produttivo, che passi per il 94% del suo tracciato su fertili terreni agricoli stravolgendo in modo irrecuperabile ambiti agroambientali unici ed ormai rarissimi nella nostra provincia compromettendo, fino a portarle anche alla chiusura, molte realtà agricole».

«Secondo uno studio di Coldiretti Bergamo infatti così come è impostato il progetto dell’autostrada Bergamo Treviglio oltre a atrasformare in modo irrecuperabile agro sistemi unici in quelle aree e andrà a stravolgere oltre 60 aziende agricole, molte delle quali saranno costrette a chiudere per i danni che subiranno e con esse andrà perso per sempre un patrimonio di tradizioni e di cultura costruito nel tempo».

«Possiamo ancora valutare ogni possibile alternativa che, riservando la giusta attenzione a studi ed analisi, possa essere meno impattante per il territorio e con ricadute meno pesanti per tutto il sistema e che consideri il beneficio derivante dalle opere viarie già progettate e finanziate per risolvere i problemi di traffico di quell’area come la tangenziale est di Verdello e la tangenziale ovest di Comun Nuovo?» Per il presidente di Coldiretti Bergamo questa è una opzione non solo possibile, ma auspicabile.

«Per un’opera che non costa solo gli oltre 400 milioni, valutati ai costi di sette anni fa, ma anche (o forse è meglio dire soprattutto)la qualità della nostra vita e il futuro dei nostri figli - conclude Brivio - varrebbe la pena fermarsi un attimo e fare una riflessione più accurata».

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