Boltiere perde medico e dentista
«Pilastri della nostra comunità»

Due punti di riferimento per una comunità, due pilastri di un paese: Boltiere ha perso nel giro di pochi giorni il medico di base Carlo Alberto Passera e il dentista Mario Antonio Ronchi.

Avevano 62 e 69 anni e sono stati entrambi uccisi dal coronavirus, lasciando sgomenta una comunità di 6 mila abitanti. Dove avevano lavorato il primo fino al 25 febbraio nel suo studio medico di via Caffi, il secondo fino al 10 marzo nello studio dentistico «3M» di vicolo Zenoni. «Sono davvero molto scosso – sottolinea il sindaco Osvaldo Palazzini – per questo duplice lutto nella nostra comunità. In particolare con il dottor Passera mi legava anche un profondo rapporto di amicizia che andava avanti fin da quando eravamo bambini e abitavano vicini. Era il classico medico di famiglia, un punto di riferimento per la nostra realtà, sempre disponibile, che aveva dedicato tutta la vita all’assistenza dei suoi pazienti».

Il dottor Carlo Alberto Passera è il quarto medico di base bergamasco che muore per il Covid-19, dopo i colleghi Mario Giovita, 65 anni, che operava a Caprino e Cisano Bergamasco, Antonino Buttafuoco, 66 anni, a Ciserano e Verdellino, e Vincenzo Leone, 65 anni, a Urgnano e Comun Nuovo. Passera aveva preso il timone e le qualità umane e professionali dal padre Giuseppe, scomparso nel maggio del 1988 e per una vita medico di famiglia a Boltiere. «Carlo Alberto era l’opposto di un istrione – ricorda il primo cittadino –: molto riservato, non amava farsi fotografare o apparire. Si era dedicato esclusivamente alla sua professione. La sua scomparsa è una grande ferita per me e per la nostra comunità».

A Boltiere i medici di base sono cinque: in malattia dal 25 febbraio, il dottor Passera era stato sostituito temporaneamente da un collega. Trascorsa una settimana a casa, aveva cominciato ad aggravarsi, tanto che a inizio marzo si era reso necessario il ricovero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dov’è morto mercoledì sera. Aveva qualche piccolo problema cardiaco: per il resto, stava bene. Lascia una sorella, anche lei medico e che sta lottando a sua volta contro il coronavirus, e un fratello. Celibe, viveva da solo.

«Era una persona molto collaborativa e disponibile – aggiunge ancora il sindaco Palazzini –: il classico dottore del paese che fa solo quello, disponibile a tutte le ore, anche sul telefono di casa. Per lui fare il medico era una missione, come lo era per il padre. Franco con i suoi pazienti, sapeva sempre infondere coraggio e fiducia. Grande atalantino, aveva anche collaborato, sempre nel ruolo di medico, anche con l’Unione ciclistica Ballerini». Conosciuto e stimato a Boltiere, ma anche in tutti i paesi del circondario da dove confluiscono i pazienti del suo studio, il dottor Mario Ronchi, odontotecnico, aveva fondato il «3M» nel 1983 con il collega Claudio Mastelli. «Il dottor Ronchi – confida il sindaco –aveva fatto in tempo a fare una donazione per la riasfaltatura del vicolo dove sorge il suo studio, accanto alla farmacia».

Abitava a Gessate, nel Milanese, ma di fatto viveva tutti i giorni a Boltiere da quasi quarant’anni. Un anno fa aveva perso la moglie Milena. Aveva lavorato fino a martedì 10 marzo. Il giorno dopo (quando lo studio è stato chiuso) i primi sintomi: febbre e malessere, proseguiti alternati fino a domenica 15, quando ha avuto una grave crisi respiratoria che ha reso necessario il ricovero all’ospedale San Gerardo di Monza.

Il quadro clinico è peggiorato e, benché il dottor Ronchi non avesse altre patologie, venerdì 20 è deceduto. «Siamo colleghi e amici da una vita – racconta il socio Claudio Mastelli, che abita a Boltiere –: ci eravamo conosciuto nel 1977, quando entrambi frequentavamo il terzo anno di Medicina e Chirurugia alla Statale di Milano. Dopo la laurea abbiamo cominciato a lavorare agli ospedali di Melzo e Inzago e poi per un po’ di anni al policlinico di Ponte San Pietro. Nell’83 abbiamo fondato l’Associazione medico dentistica 3M” e siamo sempre andati d’accordo».

I due tecnici, le quattro infermiere, il dottor Mastelli e gli altri due dentisti dello studio, la figlia del socio Chiara Francesca Mastelli e il dottor Maurizio Baldelli sono in quarantena e stanno tutti bene. «Non vedeva l’ora che mia figlia si laureasse per cederle le sue quote dello studio, ma credo non l’avrebbe mai fatto – aggiunge il socio e amico –: non penso si sarebbe mai ritirato perché era un grande lavoratore. Ha vissuto come me per questo studio ed era anche attivo a Gessate dove, assieme al fratello Costante, gestiva la corale dei Santi Pietro e Paolo: con quaranta coristi aveva girato tutta Italia e si erano esibiti anche in Vaticano, nell’aula Nervi davanti a Papa Giovanni Paolo II. Era spesso in giro: aveva fatto la settimana bianca e diverse uscite. Non sappiamo dove possa essersi ammalato. Sappiamo che ci mancherà come amico e collega».

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