Germoglio simbolo di rinascita
«Rispettatelo: è figlio della quercia abbattuta»

L’invito è stato apposto dai volontari nel vecchio tronco mozzato a Castel Cerreto frazione di Treviglio.

Sono un simbolo di rinascita i germogli spuntati all’interno della ceppaia di una quercia, abbattuta l’anno scorso. Un messaggio di tenacia che la natura invia da Castel Cerreto, frazione rurale di Treviglio. A pochi metri dal bosco del castagno, a nord del borgo, c’è una piccola oasi di pace che ospita la Grotta di Lourdes.

Una zona di tranquillità e di raccoglimento meta, soprattutto nei mesi estivi, di molti pellegrini che vengono a rendere omaggio alla Madonna del Bosco. Proprio lì, in quello spiazzo, è stata conservata la base della quercia secolare di proprietà degli Istituti Educativi, abbattuta lo scorso agosto per motivi di sicurezza: una forte raffica di vento aveva reciso uno dei rami, compromettendo in modo irreversibile la stabilità della vecchia pianta.

Oggi, in quella nicchia avvolta dal silenzio, è in corso un piccolo miracolo della natura: le foglioline hanno fatto capolino all’interno del tronco cavo, probabilmente dopo che una ghianda, cadendo accidentalmente nel ceppo, ha attecchito nel poco terriccio e regalando una seconda vita alla quercia abbattuta. Il tronco, sul quale è stato affisso un cartello in cui si prega di rispettare la «figlia della vecchia quercia», è stato recintato da uno dei soci del circolo di Legambiente Terre del Gerundo. «La recinzione – spiega Stefano Cerea, responsabile del verde per il Comune di Treviglio – è stata messa per essere un simbolo e affettivo, legato al rispetto verso l’ambiente. Va da sè che, per riportare tutto com’era, dovranno essere messe a dimora delle nuove querce. Come da accordi presi con gli Istituti Educativi, infatti, verranno fornite delle nuove farnie che andranno a prendere il posto di quelle danneggiate».

Intorno alla grotta sono tre le querce sopravvissute. Una, gravemente danneggiata da una delle ultime tempeste, è praticamente in fin di vita, mentre su di un altro esemplare sono stati riscontrati problemi al colletto, la parte che unisce il fusto alla radice. Tempo fa, un’altra quercia, sempre a causa di una forte tempesta, era stata sradicata dal vento per poi cadere sulla roggia Moschetta che scorre dietro l’altare della Madonna. «Bisognerà intervenire – aggiunge Cerea – affinchè la pianta in questione non crolli in seguito ad altre burrasche. È sì importante mettere in sicurezza degli arbusti danneggiati e quindi pericolosi, ma ancora di più lo è la messa a dimora di nuove piante che vadano a sostituire quelle sradicate. Bisogna lavorare soprattutto per salvaguardare le piccole oasi naturalistiche del territorio, veri e propri polmoni verdi che mitigano le problematiche inerenti l’aria che respiriamo»

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