Incendi e minacce di morte per un terreno Dalmine, arrestato un coltivatore

In carcere un trentasettenne di Osio Sotto, che gestisce anche un maneggio
a Dalmine: è accusato anche di atti persecutori e tentato omicidio.

Operazione dei carabinieri della Compagnia di Treviglio nella giornata di martedì 5 marzo. I militari dell’Arma hanno arrestato un trentasettenne di Osio Sotto, coltivatore diretto e gestore di un maneggio a Dalmine, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere chiesta dalla Procura e disposta dal Tribunale. Diverse le accuse contestate all’uomo: tentate estorsioni continuate, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di un’arma comune da sparo (una calibro 357) e di munizionamento, incendi dolosi in danno di abitazioni, aziende e autovetture, atti persecutori e anche tentato omicidio.

Il tutto ha inizio quando il trentasettenne, secondo l’accusa con veri e propri tentativi di estorsione, provò più volte a convincere i proprietari di un campo agricolo a cedergli il terreno, arrivando a minacciare anche i lavoratori occupati su tale area. Addirittura in alcune occasioni offrì anche somme di denaro a chi era incaricato di tagliare l’erba di tale campo, con l’obiettivo di farla marcire e quindi di provocare di fatto un danno alla proprietà. In un’altra circostanza – è la ricostruzione degli investigatori – l’uomo sparse della benzina sul sedile di una falciatrice utilizzata sul terreno. Ma l’atteggiamento dell’uomo si è fatto nel tempo anche più aggressivo: in sella alla sua motocicletta scorrazzava in mezzo al campo, minacciando di morte chi si trovava davanti.

L’obiettivo era sempre lo stesso, sostengono gli investigatori: costringere la proprietà del terreno a vendergli il fondo in questione per diventare il proprietario dell’intera area agricola ed estendere lo spazio del maneggio di proprietà sua e dei famigliari. Le indagini dei carabinieri hanno dimostrato anche che l’uomo avrebbe esploso alcuni colpi d’arma da fuoco nei pressi dell’abitazione dei lavoratori del terreno e incendiato uno stoccaggio di legname a Dalmine, riconducibile sempre agli stessi lavoratori, a ridosso tra l’altro della loro abitazione. Si tratta di fatti avvenuti tra giugno e ottobre 2018.

Ci sono poi altri episodi attribuiti al coltivatore di Osio arrestato: incendi di autovetture dei lavoratori, minacce di morte alla madre di una minorenne che aveva avuto una breve relazione sentimentale con lui, a cui ha anche incendiato la macchina e contro l’abitazione della quale ha esploso alcuni colpi d’arma da fuoco. Una ripetuta serie di atti intimidatori che hanno convinto il giudice, che nella sua ordinanza parla dell’uomo come di «un individuo privo di capacità di autocontenimento, aggressivo e ossessivo nel perseguimento dei propri scopi illeciti». Non si conosce ancora la versione del coltivatore, che nei prossimi giorni si difenderà nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip.

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