L’autostrada Bergamo-Treviglio?
«Meglio la tangenziale di Verdello»

La richiesta del grillino Violi. E anche Legambiente chiede lo stop al progetto dell’infrastruttura.

«L’assessore ai trasporti Sorte faccia chiarezza una volta per tutte sull’autostrada Bergamo-Treviglio, argomento che in questi giorni è tornato di moda sulle pagine dei giornali» chiede Dario Violi, consigliere regionale del Movimento 5Stelle. Come chiediamo da sempre, insieme a diversi sindaci e cittadini, il progetto dell’autostrada va abbandonato. Per risolvere il problema della viabilità sull’asse nord-sud, da Bergamo a Treviglio, basterebbe sbloccare i fondi per la riqualificazione della tangenziale di Verdello approvati dal Consiglio Regionale nell’ultimo bilancio di previsione».

«Una soluzione economica che non consegnerebbe il territorio in pasto ai costruttori, e non produrrebbe cantieri e consumo di suolo inutile. Tutti chiedono soluzioni meno impattanti e più coerenti, sia i sindaci che i cittadini, che con diecimila firme si sono schierati contro la realizzazione dell’opera. Non mi capacito del silenzio dell’assessore Sorte sulla vicenda e vorrei garanzie che non ci siano soldi dei lombardi stanziati per l’opera. L’assessore ci dica anche se intende rispettare l’aula e i cittadini riqualificando l’esistente e sbloccando al più presto i fondi per la tangenziale promessi un anno fa».

Sul tema interviene anche Legambiente: «La lettera da parte della Provincia di Bergamo ad Autostrade Bergamasche che invita a non intraprendere alcun atto formale prima di aver convocato gli enti Locali è un passaggio importante per evitare l’ennesima speculazione in tema di autostrade – sottolinea Patrizio Dolcini del direttivo regionale per i circoli bergamaschi di Legambiente – Non siamo disposti ad accettare alcun diktat da parte di Autostrade Bergamasche: è anacronistica l’imposizione del tracciato del 2012 quando sono cambiati il traffico sulla tratta in questione, l’utenza, il mondo produttivo e la congiuntura economica. Sulla tratta Treviglio-Bergamo abbiamo chiesto ed ottenuto formalmente un Tavolo di concertazione; è venuto il momento da parte della Provincia di utilizzare questo strumento, già promesso due anni fa, per far sentire le voci degli enti locali e delle associazioni».

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