L’ultimo saluto alla giovane Giada
«Impariamo da lei a vivere con amore»

Tutta la comunità di Calvenzano si è fermata venerdì pomeriggio per dare l’estremo saluto a Giada Pilenga, la giovane di 22 anni, diversamente abile, morta martedì per una grave malattia cardiaca.

La chiesa parrocchiale era gremita di persone che avevano conosciuto la ventiduenne, considerata l’angelo del paese, e che le volevano bene. Come i suoi compagni di oratorio, o i colleghi di lavoro. Giada, che ha lasciato nel dolore la mamma Ornella, il papà Giuseppe e il fratello Diego, lavorava al mattino a Treviglio, allo Sfa (Servizio di formazione all’autonomia) della cooperativa sociale Fili intrecciati: qui si dedicava con passione al confezionamento di bomboniere. Un particolare a cui il parroco don Franco Sudati, commosso, ha fatto riferimento durante l’omelia: «Le ultime bomboniere che Giada ha preparato erano per incontrare il suo sposo Gesù. E il sole uscito oggi dopo giorni di pioggia, vuole celebrare proprio questo incontro».

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