Minacciava e picchiava moglie figli
Allontanato da casa 52enne

Le violenze andavano avanti da anni e si erano aggravate dopo l’avvio della separazione giudiziale.

Lunedì 11 febbraio i carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno dato esecuzione alla misura cautelare applicativa dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento nei confronti di un 52enne albanese. I fatti in questione si sono verificati a Levate ed andavano avanti da molti anni, dal 1999 secondo la contestazione della Procura della Repubblica di Bergamo a firma del PM Dott. Gianluigi Dettori.

Il provvedimento eseguito dai militari dell’Arma della Stazione di Osio Sotto parla di insulti, di minacce ed anche di percosse, ma anche del lancio di oggetti durante i numeri scatti di ira, posti in essere dall’uomo per anni nei confronti dell’ex moglie ed anche dei loro due figli, oramai maggiorenni. La donna nel corso degli anni si era addirittura dovuta rivolgere al Pronto Soccorso per le percosse subite. Anche i figli della coppia erano costretti a subire le violenze del padre, colpevoli di non seguire le sue indicazioni.

Minacce di morte, di insulti e di percosse perpetrate dall’uomo, che nei mesi scorsi aveva perso anche il lavoro, rendendo quindi la convivenza in casa ancora più problematica, al punto tale da provocare un vero e proprio stato di sopraffazione ai danni dei propri familiari. La donna e i figli temevano per la loro incolumità e nel corso del tempo erano stati anche “isolati” da altri familiari e amici. Precedenti denunce erano state ritirate dalla vittima nella speranza forse che il proprio coniuge cambiasse e forse anche per paura di ritorsioni. La donna temeva che i figli venissero portati dal marito in Albania. A fine gennaio scorso però la donna si è finalmente decisa a denunciare il tutto ai carabinieri della Stazione di Osio Sotto, senza più alcuna riserva, consentendo così alla Magistratura di richiedere tempestivamente una misura cautelare coercitiva a carico dell’uomo.

L’epilogo e la fine dell’incubo per la donna e per i suoi figli è arrivato lunedì 11 febbraio con l’esecuzione del provvedimento cautelare personale da parte dei militari dell’Arma emesso dal GIP del Tribunale di Bergamo, Dott.ssa Maria Luisa Mazzola, che parla di «comportamento violento ed aggressivo». Nei prossimi giorni sarà interrogato dal GIP del Tribunale orobico.

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